Tumore, la Campania finanzia lo studio di un vaccino

Da anni, in tutto il mondo, i più grandi luminari della medicina stanno cercando una cura universale per il tumore, un vaccino capace di prevenirlo e salvare la vita a milioni di persone che ogni anno muoiono.

Una missione ad oggi che pare purtroppo ancora difficile da realizzare: esistono decine di forme di tumori differenti, ognuna con la sua sintomatologia, il suo decorso e la sua cura, e appare alquanto irreale pensare di curarle o prevenirle con un solo siero miracolo.

Questo però non vuol dire che non siano stati fatti significativi passi in avanti, che lasciano ben sperare.

Qualche mese fa, ad esempio, ha fatto il giro del mondo la notizia di un vaccino contro il cancro che promette di salvare moltissime vite. La fase di sperimentazione sui topi ha dato risultati strabilianti: il 97% dei tumori del sangue è regredito grazie al mix di farmaci.

L’autore della ricerca il dottor Ronald Levy, della Stanford University, ha sottolineato di essere soddisfatto anche se ha ammesso che ci sono ancora alcuni punti da revisionare. Il vaccino permetterà al sistema immunitario di riconoscere il cancro così da poterlo attaccare e uccidere. La speranza è chiara: estenderlo ai diversi tipi di tumore.

Sviluppare un vaccino contro il tumore è però anche l’obiettivo di moltissimi scienziati italiani ed in particolare di quelli campani.

La Regione Campania, a supporto, ha deciso di varare un investimento di 157 milioni di euro per un vasto programma di ricerca in campo oncologico.

“La comunità scientifica – ha spiegato il presidente Vincenzo De Luca – i centri di ricerca, i nostri ospedali, il Pascale, le università sono impegnate in una sfida: vincere il cancro. Per lavorare su un progetto di ricerca con l’obiettivo di produrre un vaccino contro le diverse patologie oncologiche abbiamo deciso di impegnare risorse importanti, quasi 160 milioni, neanche a livello nazionale si impegnano tante risorse in un progetto di ricerca su un unico obiettivo”.

“I ricercatori non avranno limiti finanziari, però dovranno portare risultati. Parliamo della ricerca farmacologica, del miglioramento di condizioni di vita e cura dei pazienti, tecnologie chirurgiche e mediche quanto meno invasive e devastanti per il corpo soprattutto delle donne. Dobbiamo essere capaci di produrre brevetti, produzione di farmaci e tecnologie”, ha spiegato De Luca.

Le prime due linee di indirizzo dell’iniziativa, che riguardano le infrastrutture di ricerca e le piattaforme tecnologiche, sono già state finanziate permettendo la realizzazione di 15 progetti sui 43 preventivati.

«Partono da oggi invece i lavori nel campo farmacologico, della ricerca genetica, della produzione di tecnologie – ha continuato De Luca- Ci aspettiamo risultati importanti per milioni di persone».

Più nello specifico, i fondi saranno così suddivisi: 42 milioni di euro per 4 progetti di potenziamento delle infrastrutture di ricerca oncologiche; 55 milioni vanno, invece, a 11 progetti per lo sviluppo di piattaforme tecnologiche oncologiche e di approcci terapeutici, diagnostici e farmaceutici innovativi; 20 milioni sono previsti per 28 progetti finanziabili di ‘Campania Terra del Buono’ per il trasferimento tecnologico e la prima industrializzazione e altri 40 milioni di risorse stanziate per le due linee di infrastrutture tecnologiche e piattaforme.

Il progetto coinvolge centri della regione e nazionali come il Cnr, il Ceinge, l’istituto tumori Pascale, il Tigem, fondazione Telethon e i principali centri di ricerca, atenei ed ospedali della Campania. “Se sarà necessario – assicura De Luca – continueremo a finanziare un nuovo ciclo di ricerca, anche con risorse analoghe. Affideremo le valutazioni solo ed esclusivamente al conseguimento dei risultati”.