Gli esperti di tutto il mondo stanno lavorando alacremente, fin da quando è stato scovato il genoma del Covid-19, per arrivare nel minor tempo possibile alla realizzazione di un vaccino.
Fino a quando non ci sarà un vaccino, infatti, l’unica cosa da fare è mantenere le misure di distanziamento sociale, rischiando di ritrovarci, in autunno, in una situazione simile a quella di marzo.
Di conseguenza si stanno investendo miliardi nella sperimentazione, ma il dato inquietante, qui in Italia, è un altro: anche se fosse messo a punto, tantissimi italiani non sarebbero disposti a vaccinarsi.

Stando infatti ai risultati di una ricerca dell’EngageMinds HUB dell’Università Cattolica, un’ampia fetta della popolazione, più di 4 italiani su 10 “colloca la propria propensione a una futura vaccinazione tra il ‘per niente probabile’ o a metà tra ‘probabile e non probabile’.
Che vuol dire? In soldoni 4 italiani su 10, quando questo vaccino l’avremo a disposizione, tendenzialmente non se lo farà. Gli altri 6 invece sì: il 59% degli italiani molto probabilmente o abbastanza probabilmente si vaccinerà.
In generale, spiega Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia dei consumi e direttore del centro di ricerca EngageMinds HUB, «i più giovani (34% contro il 41% del totale campione) e i più anziani (29% contro il 41%) sono meno esitanti nei confronti della vaccinazione. Più cariche di dubbi, invece, sono le persone tra i 35 e i 59 anni (48% contro il 41%)».