Mark Zuckerberg arriva al Mobile World Congress di Barcellona e non se ne accorge nessuno.
Un fatto di per sé straordinario per un personaggio di della portata del papà di Facebook. Ma a inquietare è la fotografia postata da Zuckerberg stesso.
Già perché, come per un assurdo paradosso, quando Mark sfilava come un modello verso il palco per fare il suo intervento, tutte le persone erano intente a osservare la realtà virtuale.
Con grandi e assurdi occhialoni, intente a guardare chissà cosa, le persone stavano sedute e non si accorgevano della personalità che camminava loro accanto.
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In altri tempi si sarebbe chiamata pura alienazione. Come se gli automi non fossero quelli apprezzabili magari dietro gli schermi, ma fossero le persone stesse, disumanizzate, automatizzate, spersonalizzate.
Un bel paradosso, non c’è che dire. E Zuckerberg, salendo sul palco, ha parlato proprio della nuova realtà virtuale. Per Mark questa “è una tecnologia che cambierà le nostre vite”.
Come se le nostre vite non fossero già abbastanza cambiate negli ultimi anni. Ennesimo cambiamento in vista, quindi. Forse la realtà virtuale avvicinerà ancora di più, oltre che le cose, le persone.
Ma in realtà noi siamo ancora nostalgici del contatto fisico, della presenza vera, degli odori. Posto che tutte queste cose magari saranno presto surrogabili anch’esse da un paio di occhiali, cosa rimarrà dell’essere umano. Forse molto, perché cambierà anche lui.

Mark Zuckerberg arriva al Mobile World Congress di Barcellona e non se ne accorge nessuno.