Allarme morbillo: epidemie in USA, Canada e Messico segnalano il crollo dell’immunità di gregge

Antonio Capobianco

Il ritorno del morbillo preoccupa scienziati e autorità sanitarie in tutto il mondo. Epidemie negli Stati Uniti, in Canada e in Messico fanno temere un crollo della protezione vaccinale collettiva.

Negli ultimi mesi, il morbillo – la malattia virale più contagiosa conosciuta – è tornato a far parlare di sé, con una crescita esponenziale dei casi in diverse regioni del continente americano. Secondo l’immunologo statunitense Paul Offit, potremmo essere entrati in una fase di “post-immunità di gregge”, dove la copertura vaccinale non è più sufficiente a prevenire la diffusione del virus.

Allarme morbillo epidemie in USA Canada e Messico segnalano il crollo immunità di gregge

Stati Uniti: la peggior epidemia di morbillo degli ultimi 25 anni

Negli USA si è verificata un’impennata dei casi, con 935 infezioni confermate in 30 Stati al 1° maggio 2025, secondo i CDC (Centers for Disease Control and Prevention). L’epidemia, partita dal Texas occidentale, ha già causato la morte di tre persone e si sta estendendo verso altri Stati come New Mexico e Oklahoma. Particolarmente allarmante è il dato sui bambini: quasi uno su tre tra quelli infettati ha meno di cinque anni ed è stato ricoverato in ospedale.

Offit, direttore del Vaccine Education Center presso il Children’s Hospital di Philadelphia, ha dichiarato:

“Viviamo in un mondo post-immunità di gregge. Il ritorno del morbillo lo dimostra.”

Epidemie anche in Canada e Messico: casi concentrati nelle comunità con bassa copertura vaccinale

Anche Canada e Messico stanno affrontando gravi focolai di morbillo. I casi complessivi nella regione americana (che include sei Paesi) hanno superato quota 2.300, con un rischio di trasmissione giudicato elevato e un aumento dell’incidenza 11 volte superiore rispetto al 2024.

Le comunità mennonite, presenti in varie zone del Nord America, sono tra le più colpite. Pur non essendoci un divieto religioso contro i vaccini, la barriera linguistica e culturale – spesso parlano un dialetto basso tedesco – ostacola il contatto con le autorità sanitarie, contribuendo a una bassa adesione ai programmi vaccinali.

Crescita allarmante anche in Europa: +1000% in un solo anno

Anche l’Europa non è immune: nel 2024 si sono registrati oltre 35.000 casi, con un aumento di dieci volte rispetto all’anno precedente. L’87% di queste infezioni si concentra in Romania, mentre solo Ungheria, Malta e Portogallo raggiungono la soglia raccomandata del 95% di copertura per entrambe le dosi del vaccino MPR (morbillo, parotite e rosolia).

Polemiche negli Stati Uniti: RFK Jr. accusato di minare la fiducia nei vaccini

A complicare ulteriormente la situazione negli USA è il ruolo del ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni controverse sui vaccini. Nonostante un’apparente apertura verso il vaccino MPR, Kennedy ha diffuso affermazioni fuorvianti, sostenendo che il vaccino contenga “detriti di feti abortiti” e promuovendo cure non scientificamente validate come claritromicina e budesonide per trattare il morbillo.

Le principali organizzazioni sanitarie, tra cui l’American Academy of Pediatrics, hanno smentito con forza queste affermazioni:

“Il morbillo non ha una cura. È pericoloso suggerire trattamenti inefficaci. La prevenzione tramite vaccinazione rimane l’unica arma efficace.”

Il vaccino MPR salva vite: oltre 93 milioni dal 1974

Secondo l’OMS, il vaccino contro il morbillo ha salvato oltre 93 milioni di vite tra il 1974 e il 2024. Non solo previene una malattia potenzialmente letale – che può causare encefalite e soppressione del sistema immunitario – ma contribuisce anche a ridurre la mortalità infantile globale.


Perché è importante vaccinarsi contro il morbillo?

  • Il morbillo è altamente contagioso
  • Il vaccino MPR è sicuro ed efficace al 97%
  • Previene complicazioni gravi e morte infantile
  • Protegge anche chi non può vaccinarsi grazie all’immunità di gregge

Conclusione

Il ritorno del morbillo nelle Americhe e in Europa è un campanello d’allarme. La disinformazione e il calo della fiducia nei vaccini mettono a rischio decenni di progressi nella salute pubblica. La vaccinazione resta l’unico mezzo realmente efficace per contenere questa pericolosa malattia.

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