Il ruolo dell’assistente sociale nella sanità è fondamentale e va ben oltre il semplice supporto. È il professionista che opera come un vero e proprio ponte tra il sistema sanitario e quello sociale, assicurando che la persona non sia vista solo in relazione alla sua malattia, ma nel suo complesso contesto di vita (familiare, sociale, economico).
L’assistente sociale, inserito in strutture come ASL, ospedali, distretti sanitari e servizi specialistici (Salute Mentale, Dipendenze, Consultori), è il garante degli aspetti sociali della salute.

Le Aree di Intervento Cruciali:
- Differenza tra Assistente Sociale e Psicologo: Ruoli e Ambiti
- L’Etica al Servizio degli Altri: Percorsi e Principi per l’Assistente Sociale
- Assistente Sociale: Il Ruolo Chiave nel Servizio Sociale Italiano, Competenze e Requisiti
- Valutazione Socio-Sanitaria Integrata: L’attività comincia con l’accoglienza e una valutazione sociale approfondita, che si integra con quella sanitaria dell’équipe multiprofessionale. L’obiettivo è tracciare una “diagnosi sociale” che identifichi i fattori di rischio e le risorse socio-ambientali che possono influenzare il percorso di cura. Ad esempio, una persona anziana che deve essere dimessa dall’ospedale non ha solo bisogno di cure mediche, ma anche di supporto a casa (assistenza domiciliare, aiuti economici, modifiche abitative).
- Progettazione e Cura Integrata: Sulla base della valutazione, l’assistente sociale lavora per l’elaborazione del Piano Assistenziale Individualizzato (PAI) o di Piani Diagnostici Terapeutici Assistenziali e Sociali (PDTAS), in modo condiviso con la persona e la sua famiglia. Questo include l’attivazione di servizi specifici, come l’assistenza domiciliare integrata (ADI), l’inserimento in strutture residenziali o semiresidenziali, e l’accesso ad agevolazioni economiche o legali (es. Amministrazione di Sostegno).
- Gestione della Continuità Assistenziale: Una delle mansioni più delicate, specialmente in ospedale, è quella legata alle Dimissioni Protette. L’assistente sociale si assicura che il passaggio dall’ambiente ospedaliero (o da un livello di cura a un altro) sia fluido e sicuro, minimizzando il rischio di un peggioramento delle condizioni o di un nuovo accesso improprio al pronto soccorso (come indicato dal CNOAS, Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali). Questo significa spesso fare un tracciamento e monitoraggio delle transizioni per persone fragili, anziani o con disabilità.
- Tessitura delle Reti: L’assistente sociale è un regista nel complesso sistema di welfare territoriale. Si occupa di coordinare e connettere i servizi (sanitari, sociali, del Terzo Settore) per creare una rete di supporto coesa attorno all’utente. Funge da anello di congiunzione cruciale per garantire che tutti gli attori coinvolti operino in modo sinergico.
- Prevenzione e Promozione della Salute: L’attività professionale include anche la partecipazione a programmi e campagne di prevenzione e promozione della salute, agendo a livello comunitario. Ad esempio, attività di informazione e consulenza nei consultori familiari o progetti di sensibilizzazione in collaborazione con enti locali.
L’Assistente Sociale in sanità ha autonomia tecnico-professionale nel valutare, elaborare, attuare e verificare i progetti in ambito sociale e socio-sanitario, distinguendosi in un’area organizzativo-professionale riconosciuta, accanto alle professioni sanitarie.
Domande Frequenti (FAQ)
Qual è la differenza tra l’assistente sociale in ospedale e quello del territorio?
L’assistente sociale ospedaliero si concentra sulla continuità delle cure in fase di ricovero e dimissione, gestendo l’emergenza sociale legata alla malattia. L’assistente sociale territoriale, operante nel Distretto o nei Comuni, ha una visione a più lungo termine, occupandosi della presa in carico continuativa e dell’accesso ai servizi socio-sanitari e sociali nella vita quotidiana della persona.
Cosa sono le “Dimissioni Protette” e perché sono gestite dall’assistente sociale?
Le Dimissioni Protette sono un percorso coordinato, gestito dall’équipe multidisciplinare (medici, infermieri, assistente sociale), per organizzare il rientro a casa di pazienti che, a causa di fragilità o non autosufficienza (ad esempio, il 20% degli anziani dimessi), necessitano di un’assistenza complessa. L’assistente sociale garantisce l’attivazione immediata dei supporti socio-sanitari necessari al domicilio, come l’ADI.
In quali servizi sanitari è più facile trovare un assistente sociale?
La presenza è garantita in tutti i servizi che richiedono alta integrazione socio-sanitaria. Tra i principali ci sono i Distretti Sanitari (per l’assistenza territoriale), i reparti ospedalieri complessi (Oncologia, Geriatria, Pediatria), i servizi di Salute Mentale (CSM), i Ser.D. (Servizi per le Dipendenze) e i Consultori Familiari.
L’assistente sociale si occupa solo di povertà economica in sanità?
Assolutamente no. Sebbene possa facilitare l’accesso ad aiuti economici o sussidi, il suo intervento mira primariamente a contrastare l’esclusione sociale e a sostenere la persona in tutte le difficoltà connesse alla malattia (emotive, relazionali, legali e abitative), garantendo i diritti sociali in un’ottica di benessere complessivo.
