Donald Trump: Vi presento il mio social network

Donald Trump ha deciso di lanciare il suo social network a suo dire senza “bavagli”.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il lancio del suo social network, “Truth Social“, in una mossa che è arrivata dopo che i suoi account su Twitter, Facebook e YouTube sono stati banditi lo scorso gennaio, secondo i media americani.

Trump ha detto in una dichiarazione, secondo quanto riportato dal sito web “The Hill“:

Ho istituito un Truth Sucl e un Trump media e tecnologia per resistere alla tirannia dei giganti della tecnologia“, aggiungendo che la nuova sua piattaforma lancerà una versione pilota il mese prossimo per diventare disponibile al pubblico nel primo trimestre del prossimo anno.

Donald Trump contro tutti

Nello stesso contesto, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha intentato una causa in Florida per costringere Twitter ad eliminare l ban, sostenendo che il blocco della piattaforma viola il Primo Emendamento e la nuova legge sui social media in Florida.

Donald Trump Vi presento il mio social network
foto@Wikimedia

Trump sta cercando un’ingiunzione preliminare per vietare Twitter, secondo la denuncia presentata nel distretto meridionale della Florida.

L’ex presidente sostiene che Twitter lo censura, descrivendo la piattaforma di social media come un “veicolo primario per il discorso pubblico“.

Trump sta cercando di ripristinare temporaneamente il suo account su Twitter mentre continua i suoi sforzi per ripristinare il suo account in modo permanente.

La denuncia afferma che Twitter “esercita un grado di potere e controllo sul discorso politico in questo paese che è incommensurabile e storicamente senza precedenti, e troppo pericoloso per aprire un dibattito democratico“.

L’ex presidente ha usato il suo account RealDonaldTrump per annunciare decisioni riguardanti la politica e il personale, criticare i nemici politici e diffondere informazioni sui risultati delle elezioni.

Twitter ha bandito definitivamente RealDonaldTrump a gennaio, due giorni dopo le rivolte del 6 gennaio al Campidoglio da parte dei sostenitori di Trump che cercavano di impedire a Joe Biden di vincere le elezioni presidenziali del 2020.