Farmaci, acquistarli di notte costerà il doppio

Le famiglie italiane tra pochi giorni affronteranno l’arrivo di un nuovo anno, e con esso l’arrivo di nuovi rincari, che non faranno certamente bene al portafoglio.

In particolare, purtroppo, si attendono forti rincari soprattutto per l’energia elettrica e, di conseguenza, per la bolletta della luce.

E in attesa di scoprire se aumenteranno anche Tasi ed Imu, si deve fare i conti con un aumento inatteso del prezzo dei farmaci, nel caso vengano acquistati dopo il normale orario di chiusura diurno delle farmacie.

Nello specifico, raddoppiano le tariffe per l’acquisto dei farmaci nelle farmacie in orario notturno: il supplemento passa da 3,87 euro a 7,50. La novità è prevista dal decreto ministeriale del 22 settembre, pubblicato in gazzetta ed in vigore dal 9 novembre, come rileva Federfarma.

Il supplemento è di 10 euro per le farmacie rurali sussidiate (in comuni con meno di 3mila abitanti).

Per le farmacie urbane e rurali non sussidiate (nei comuni con meno di 5mila abitanti), per le “dispensazioni di medicinali durante il servizio di turno notturno a battenti chiusi o a chiamata – informa Federfarma – è prevista l’applicazione di un diritto addizionale pari a euro 7,50”.

È importante però ricordare che, in presenza di ricetta medica formulata con urgenza dalla guardia medica, gli utenti non saranno tenuti a pagare la prevista cifra addizionale.

Farmaci, acquistarli di notte costerà il doppio

Farmaci acquistarli di notte costera il doppio

Il decreto che modifica la Tariffa nazionale regola anche la remunerazione delle preparazioni galeniche, cioè dei medicinali che il farmacista prepara direttamente per particolari esigenze del paziente su prescrizione del medico.

Questi farmaci hanno ora un nuovo metodo di determinazione del prezzo che tiene conto sia del costo delle sostanze, dei costi di preparazione e soprattutto della professionalità dei farmacisti. La variabile lascia libero il campo a fluttuazioni del prezzo incontrollabili sembra proprio quest’ultima.

«Attendevamo l’adeguamento dal ‘93, il decreto si basa infatti sull’aumento del costo del lavoro», ha affermato afferma Vittorio Contarina presidente di Federfarma Lazio -. Se 24 anni fa un farmacista costava 23 centesimi al minuto oggi il suo lavoro viene valutato 42 centesimi al minuto, quasi il doppio. Ecco perché la categoria ritiene che il decreto Lorenzin abbia messo ordine in una situazione non più sostenibile.

Di fatto questi rincari aumenteranno il fatturato delle farmacie che in media ammonta a 369mila euro all’anno.

Naturalmente questo aumento non piace ai cittadini, e neppure alle principali associazioni dei consumatori.

Una «ignobile speculazione sullo stato di necessità dei cittadini»: così il Codacons boccia il raddoppio delle tariffe. «Chi acquista farmaci in orari notturni non lo fa per divertimento, ma perché si trova in un evidente stato di necessità e non può essere punito per questo – rileva il presidente Carlo Rienzi in una nota -. Introdurre incrementi tariffari a danno di chi utilizza le farmacie di notte equivale a danneggiare chi, per motivi di urgenza o a causa di situazioni di particolare bisogno, è costretto ad uscire di casa di notte per acquistare medicinali. A costoro non dovrebbe essere chiesto nemmeno 1 euro di sovrapprezzo, considerato che le farmacie svolgono un servizio obbligatorio e dovuto».