La gestione del rischio (risk management) è un processo sistematico e continuo, cruciale per qualsiasi organizzazione, progetto o iniziativa che miri a raggiungere i propri obiettivi in un ambiente incerto. Sebbene tradizionalmente suddivisa in fasi distinte – identificazione, analisi/valutazione e trattamento – esistono elementi trasversali che devono caratterizzare l’intero ciclo di vita del rischio per garantirne l’efficacia. Comprendere questi elementi comuni è fondamentale per implementare un approccio olistico e integrato.

Le Tre Fasi Cruciali della Gestione del Rischio (Un Breve Riepilogo)
Prima di esplorare gli elementi comuni, è utile richiamare brevemente le tre fasi principali del processo di gestione del rischio, come delineate anche da standard internazionali come l’ISO 31000 “Risk management – Guidelines”:
- Identificazione del Rischio (Risk Identification): Consiste nel trovare, riconoscere e descrivere i rischi che potrebbero aiutare od ostacolare il raggiungimento degli obiettivi. Include l’identificazione delle cause e delle potenziali conseguenze.
- Analisi e Valutazione del Rischio (Risk Analysis and Evaluation):
- Analisi: Comprende lo sviluppo di una comprensione del rischio, considerando le cause, le fonti, le conseguenze e la probabilità del loro verificarsi.
- Valutazione: Implica il confronto dei risultati dell’analisi del rischio con i criteri di rischio prestabiliti per determinare la significatività del rischio e decidere se è necessario un trattamento.
- Trattamento del Rischio (Risk Treatment): Consiste nel selezionare e implementare opzioni per affrontare i rischi. Le opzioni includono evitare, accettare (o aumentare), rimuovere la fonte, modificare la probabilità, modificare le conseguenze, condividere il rischio o ritenerlo con una decisione informata.
Elementi Chiave Comuni a Tutte le Tre Fasi
Indipendentemente dalla fase specifica, alcuni elementi sono vitali e devono essere costantemente presenti e attivi per un processo di gestione del rischio di successo. La norma ISO 31000:2018 sottolinea che attività come “Comunicazione e consultazione” e “Monitoraggio e riesame” dovrebbero essere applicate in ogni fase del processo di gestione del rischio.
Ecco gli elementi fondamentali:
1. Comunicazione e Consultazione Continue
L’efficacia della gestione del rischio dipende da una comunicazione chiara, tempestiva e pertinente con gli stakeholder interni ed esterni in ogni fase.
- N_ell’identificazione_: La consultazione con un’ampia gamma di stakeholder aiuta a scoprire più rischi e a comprendere meglio il contesto.
- N_ell’analisi/valutazione_: Comunicare i metodi e i risultati dell’analisi aiuta a garantire che la valutazione del rischio sia compresa e accettata.
- N_el trattamento_: È essenziale comunicare i piani di trattamento, le responsabilità e i progressi. La norma ISO 31000 specifica che “L’organizzazione dovrebbe stabilire e implementare strategie e piani per la comunicazione e la consultazione per assicurare che le informazioni sul rischio siano scambiate efficacemente”. (Fonte: ISO – ISO 31000 Risk Management).
2. Monitoraggio e Riesame Costanti
I rischi non sono statici; evolvono con il cambiamento del contesto interno ed esterno. Pertanto, il monitoraggio continuo dei rischi, dei controlli e dell’efficacia del piano di trattamento è indispensabile.
- N_ell’identificazione_: Il monitoraggio dell’ambiente può portare all’identificazione di nuovi rischi.
- N_ell’analisi/valutazione_: Il riesame periodico assicura che la comprensione del rischio rimanga attuale.
- N_el trattamento_: Il monitoraggio verifica se i piani di trattamento sono implementati come previsto e se sono efficaci. L’ISO 31000 sottolinea l’importanza del monitoraggio e del riesame per “assicurare e migliorare la qualità e l’efficacia della progettazione, dell’implementazione e dei risultati del processo”.
3. Documentazione Rigorosa e Reporting (Registrazione e Rendicontazione)
Ogni fase del processo di gestione del rischio dovrebbe essere documentata in modo appropriato. Questa documentazione serve come base per il riesame, l’apprendimento e il miglioramento continuo, oltre a fornire una traccia per la accountability.
- N_ell’identificazione_: Creazione di un registro dei rischi.
- N_ell’analisi/valutazione_: Documentazione delle metodologie, dei dati utilizzati e dei risultati della valutazione.
- N_el trattamento_: Registrazione dei piani di trattamento, delle decisioni prese e dello stato di implementazione. Come indicato dall’ISO, “Le attività di gestione del rischio e i loro risultati dovrebbero essere documentati e riportati attraverso meccanismi appropriati.” (Fonte: ISO – ISO 31000 Risk Management).
4. Coinvolgimento Attivo degli Stakeholder
Gli stakeholder (parti interessate) sono individui o gruppi che possono influenzare o essere influenzati dagli obiettivi o dalle attività dell’organizzazione. Il loro coinvolgimento è cruciale in tutte le fasi.
- N_ell’identificazione_: Gli stakeholder possono fornire prospettive uniche sui rischi potenziali.
- N_ell’analisi/valutazione_: Il loro input sui criteri di rischio e sulla percezione del rischio è fondamentale.
- N_el trattamento_: Possono essere coinvolti nella definizione e nell’attuazione delle opzioni di trattamento. L’inclusività è uno dei principi chiave della gestione del rischio secondo ISO 31000, garantendo che le diverse prospettive siano considerate.
5. Utilizzo delle Migliori Informazioni Disponibili
Le decisioni in ogni fase della gestione del rischio dovrebbero basarsi sulle migliori informazioni disponibili, che possono provenire da dati storici, esperienza, osservazioni, previsioni e giudizi di esperti.
- N_ell’identificazione_: Ricerca di informazioni su rischi simili in contesti analoghi.
- N_ell’analisi/valutazione_: Utilizzo di dati quantitativi e qualitativi affidabili.
- N_el trattamento_: Valutazione delle opzioni basata su informazioni sull’efficacia e sui costi. La ISO 31000 enfatizza che la gestione del rischio “dovrebbe essere basata sulle migliori informazioni disponibili”.
6. Approccio Iterativo e Miglioramento Continuo
La gestione del rischio non è un processo lineare che si conclude, ma un ciclo continuo e iterativo. Ogni fase informa le successive e l’intero processo viene riesaminato e migliorato nel tempo.
- N_ell’identificazione_: I risultati del trattamento e del monitoraggio possono portare a identificare nuovi rischi o a ridefinire quelli esistenti.
- N_ell’analisi/valutazione_: Nuove informazioni o cambiamenti nel contesto richiedono una rivalutazione.
- N_el trattamento_: L’efficacia dei trattamenti viene monitorata e, se necessario, i piani vengono adattati. Questo si allinea con il principio ISO 31000 del “miglioramento continuo”.
L’Importanza di un Approccio Olistico e Integrato
L’applicazione costante di questi elementi trasversali assicura che il processo di gestione del rischio sia dinamico, reattivo e realmente integrato nelle attività e nei processi decisionali dell’organizzazione. Un approccio frammentato, dove questi elementi vengono applicati solo sporadicamente o in singole fasi, riduce significativamente l’efficacia della gestione del rischio nel suo complesso.
Conclusione
Comunicazione e consultazione, monitoraggio e riesame, documentazione, coinvolgimento degli stakeholder, utilizzo delle migliori informazioni e un approccio iterativo non sono optional, ma componenti intrinseche di una gestione del rischio robusta ed efficace in tutte le sue fasi. Integrando attivamente questi elementi, le organizzazioni possono migliorare la loro capacità di anticipare, comprendere e rispondere alle incertezze, trasformando la gestione del rischio da un mero esercizio di conformità a un reale strumento di creazione e protezione del valore.

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