Giuseppe Conte certifica la crisi del governo

Angela Sorrentino

Il governo è caduto? Si andrà nuovamente alle elezioni?

Da ieri sera questo dubbio attanaglia tutti gli italiani e, se ufficialmente la risposta è no dato che manca la convocazione delle camere che dovranno certificare la fine della maggioranza e quindi non dare la fiducia al governo, nella realtà la crisi che si è aperta questa volta è irreversibile.

E non solo perché gli analisti hanno già dato la data delle prossime elezioni, che dovrebbero cadere a metà ottobre, ma perché per la prima volta anche il Premier Giuseppe Conte ha perso le staffe.

Matteo Salvini gli ha richiesto ufficialmente le dimissioni, Luigi Di Maio continua a farsi schiacciare dal suo ex alleato e l’unica cosa certa è che il paese non aveva certamente bisogno di un nuovo periodo di stallo politico, e Conte lo ha sottolineato bene, in un discorso tanto breve quanto amaro.

“Ieri e questo pomeriggio è venuto a parlarmi Salvini il quale mi ha anticipato l’intenzione di interrompere questa esperienza di governo e di andare a votare per capitalizzare il consenso di cui la Lega gode attualmente”, ha detto il presidente del Consiglio ai giornalisti chiamati a Palazzo Chigi per la conferenza stampa di ieri sera.

L’obiettivo del suo discorso, breve, neanche 7 minuti, è uno solo: “Spetterà a Salvini – ha proseguito il capo del governo – spiegare al Paese e giustificare agli elettori che hanno creduto nella prospettiva del cambiamento le ragioni che lo portano a interrompere bruscamente” l’azione dell’esecutivo.

“Come ho già chiarito nella mia informativa al Senato sulle inchieste russe – ha poi spiegato– personalmente non considero il confronto tra governo e Parlamento un molesto orpello del nostro sistema democratico ma la vera essenza della nostra forma di governo e in particolare di una democrazia parlamentare. Nella stessa occasione ho preannunciato che dal Parlamento ho ricevuto la fiducia che mi ha investito dell’incarico di presidente del Consiglio e in Parlamento sarei tornato ove fossero maturate le condizioni per una cessazione anticipata dal mio incarico.

Leggo nella nota di Salvini l’invito ai parlamentari a tornare a riunirsi quanto prima. Non spetta al ministro dell’Interno convocare le Camere né decidere i tempi della crisi politica, nella quale intervengono ben altre figure istituzionali”.


“Non permetterò più che si alimenti la narrativa del governo che non opera, del governo dei no – ha quindi chiosato – Questo governo ha parlato poco e fatto molto. Non era in spiaggia – ha proseguito il premier, ricordando le cronache politiche degli ultimi giorni che hanno il vicepremier del Carroccio alle prese con feste in spiaggia – ha lavorato dalla mattina alla sera a beneficio di tutti gli italiani”.

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