Lecco, legale interdire certe zone ai migranti?

L’Italia sta vivendo, negli ultimi anni, una deriva razzista e xenofoba?
Forse no, ma allora come spiegare la notizia che arriva in queste ore da Calolziocorte, un paese in provincia di Lecco?

Dopo aver chiuso i porti ed impedito ai migranti di attraccare nei nostri porti, dopo aver bruciato il cibo destinato a una comunità di stranieri creata nella periferia romana, nel paese lombardo si è deciso di chiudere intere zone della città agli stranieri.
Una notizia tanto assurda quanto vera: il sindaco ha scelto di suddividere il territorio cittadino in due distinte tipologie di aree, a seconda del fatto che sia ammissibile o meno collocare in esse dei centri d’accoglienza.

Il sindaco legista Marco Ghezzi definisce l’istituzione delle nove zone rosse e delle cinque zone blu “una misura volta a favorire l’integrazione, che peraltro qui già funziona perché i circa 20 richiedenti asilo ospitati sul territorio comunale lavorano e collaborano spesso con la nostra Protezione civile per attività di pubblica utilità. La zona critica è quella della stazione, che è già controllata dalle forze dell’ordine perché soprattutto la sera chi abita nei dintorni deve fare i conti con bivacchi e situazioni di degrado”.

Eppure a tanti questa distinzione non appare affatto utile all’integrazione, tanto che sono già stati sollevati dubbi sulla legittimità del regolamento e le opposizioni si preparano a dare battaglia.

“Siamo di fronte ad una vergognosa ghettizzazione. Presenterò subito un’interrogazione al ministro Salvini”, ha commentato su Facebook il senatore del Pd Eugenio Comincini.
Mentre Andrea Maestri della segreteria nazionale di “Possibile” ha aggiunto: “È tornata l’apartheid, in Italia, nel 2019. Quello che è accaduto a Calolziocorte, in provincia di Lecco, è solo un terribile esempio di come ormai le leggi consentano misure innegabilmente discriminatorie. Il provvedimento è stato varato da una giunta leghista, che lascia intendere come si vogliono gestire le politiche migratorie”.