Chi ha la stessa residenza fa parte dello stesso nucleo familiare?

Antonio Capobianco

In breve

  • Avere la stessa residenza non implica automaticamente l’appartenenza allo stesso nucleo familiare;
  • L’INPS e l’Agenzia delle Entrate definiscono il nucleo familiare secondo criteri legati a legami di parentela, affinità e convivenza;
  • Conoscere questa distinzione è fondamentale per calcolare correttamente l’ISEE, ottenere bonus fiscali o agevolazioni.

Quando si parla di nucleo familiare e di residenza anagrafica, spesso si fa confusione, pensando erroneamente che le due cose coincidano. Tuttavia, secondo la normativa italiana e le disposizioni dell’INPS, queste due nozioni non sono sinonimi. Infatti, vivere nella stessa abitazione non comporta automaticamente l’inclusione nel medesimo nucleo familiare, specialmente ai fini fiscali o per la determinazione dell’ISEE. Questa distinzione, apparentemente sottile, ha impatti concreti e rilevanti su accesso a bonus, agevolazioni e prestazioni sociali agevolate.

Chi ha la stessa residenza fa parte dello stesso nucleo familiare

Secondo quanto riportato dalla guida ufficiale dell’INPS sul nucleo familiare ai fini ISEE, il nucleo familiare è composto da: “tutti i soggetti presenti nello stesso stato di famiglia anagrafico e legati da vincoli di parentela o affinità”. Tuttavia, esistono eccezioni e casi particolari, come nel caso di figli maggiorenni non conviventi ma fiscalmente a carico, che rientrano comunque nel nucleo.

Anche l’Agenzia delle Entrate specifica nei propri chiarimenti che la convivenza anagrafica non sempre coincide con la definizione fiscale di nucleo familiare.

Nucleo familiare, ISEE e agevolazioni: cosa cambia?

Il modo in cui è composto il nucleo familiare può determinare l’accesso a una lunga serie di prestazioni sociali e agevolazioni fiscali. Tra tutte, la più rilevante è sicuramente l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), lo strumento utilizzato dallo Stato per misurare la capacità economica del nucleo. In base a tale indicatore si stabilisce se si ha diritto a bonus come:

  • l’Assegno Unico Universale per figli a carico;
  • il bonus affitto o bollette;
  • le mense scolastiche agevolate;
  • esenzioni o sconti per tasse universitarie, trasporti, e altro ancora.

L’ISEE tiene conto di redditi, patrimoni e numero dei componenti del nucleo familiare, compresi figli e genitori anche non conviventi in casi specifici. È per questo che la definizione corretta del nucleo diventa cruciale. Una famiglia può trovarsi a perdere l’accesso a determinate agevolazioni se inserisce o esclude membri in modo improprio.

Come spiegato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il calcolo dell’ISEE considera anche la composizione anagrafica e patrimoniale della famiglia. Ad esempio, uno studente universitario che vive da solo ma è ancora fiscalmente a carico dei genitori fa parte del nucleo dei genitori, e questo può influenzare l’importo delle tasse o delle borse di studio.

Convivere ma restare separati: è possibile avere nuclei familiari distinti?

Condividere la stessa residenza non implica automaticamente far parte dello stesso nucleo familiare. È possibile che due o più persone convivano nello stesso immobile, ma risultino in nuclei separati ai fini ISEE, se rispettano determinati criteri. Questo accade, ad esempio, nel caso di coinquilini, coppie di fatto non legate da vincoli di parentela o familiari che, pur vivendo insieme, sono economicamente autonomi.

Secondo il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) n. 159/2013, che disciplina la normativa sull’ISEE, per costituire un nucleo a sé stante è necessario:

  • non essere coniugati né legati da rapporti di parentela con gli altri residenti;
  • essere economicamente indipendenti, cioè percepire un reddito da lavoro o pensione superiore a 8.000 euro annui;
  • avere una residenza anagrafica registrata in comune come famiglia separata.

Nel caso in cui una delle condizioni sopra non sia rispettata, anche i coinquilini possono essere considerati parte dello stesso nucleo familiare. Questo può generare criticità, specialmente per chi deve richiedere l’ISEE per ottenere bonus come il Reddito di Cittadinanza o l’Assegno Unico. Per approfondire, il portale Normattiva contiene il testo integrale del DPCM 159/2013.

Come dimostrare che si appartiene a un nucleo distinto pur vivendo insieme

Molti cittadini si trovano nella situazione di vivere con altre persone — parenti, coinquilini, amici — ma voler risultare in nuclei familiari distinti. Per riuscirci, non basta semplicemente dichiararlo: è necessario presentare documentazione precisa e coerente, secondo quanto previsto dal DPCM 159/2013 e dalle istruzioni INPS per l’ISEE.

Ecco cosa serve per dimostrare di far parte di un nucleo familiare separato:

  • Certificato di stato di famiglia aggiornato, che attesti la composizione distinta del nucleo anagrafico;
  • Documentazione sui redditi individuali, che provi la condizione di indipendenza economica (oltre 8.000 € annui da lavoro o pensione);
  • Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) completa e veritiera, dove si esplicita la composizione del proprio nucleo ISEE;
  • Richiesta ufficiale di separazione anagrafica al comune, se non già registrata.

È importante ricordare che anche se la residenza anagrafica è la stessa, l’INPS può accettare la separazione dei nuclei solo se ci sono prove chiare e documentabili. In caso contrario, i redditi degli altri conviventi potrebbero essere inclusi nel calcolo dell’ISEE.

Per approfondimenti, l’INPS fornisce una guida dettagliata su come compilare correttamente la DSU sul proprio portale ufficiale: Guida DSU e ISEE – INPS.

Chi ha la stessa residenza fa parte dello stesso nucleo familiare – Domande frequenti

È possibile avere due nuclei familiari nella stessa casa?

Sì, è possibile, ma solo se sussistono determinate condizioni. Le persone devono essere economicamente indipendenti, non avere legami di parentela e risultare come famiglie anagrafiche separate presso il comune. Solo in questo caso l’INPS riconoscerà nuclei distinti ai fini ISEE.

Se convivo con i miei genitori, faccio parte del loro nucleo familiare?

Generalmente sì. A meno che tu non sia economicamente autonomo e residente altrove, se convivi con i genitori, farai parte del loro nucleo familiare. Anche se sei maggiorenne, senza un reddito superiore agli 8.000 € annui non puoi risultare in un nucleo separato.

Come viene calcolato il nucleo familiare ai fini dell’ISEE?

Il nucleo familiare ai fini ISEE comprende tutte le persone presenti nello stato di famiglia anagrafico, incluse quelle a carico anche se non conviventi (es. figli studenti fuori sede). Sono incluse anche eventuali persone con cui esistano legami di parentela, salvo casi di separazione legale o fiscale documentata.

I coinquilini fanno parte dello stesso nucleo familiare?

Solo se sono legati da parentela o non soddisfano i requisiti di indipendenza economica. In caso contrario, possono costituire nuclei familiari separati, ma devono fare richiesta formale al comune per avere stati di famiglia differenti.

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