Di certo, con questa uccisione, non si può dire che l’Isis è stata sconfitta, dato che probabilmente avrà già un altro capo al comando, ma si tratta comunque di una importantissima azione messa a segno dagli Usa, che ha lanciato un messaggio chiaro ai combattenti islamici.
Il leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi è stato infatti ucciso nel corso di un raid americano in Siria. Lo annuncia il presidente Usa Donald Trump dalla Diplomatic Reception Room della Casa Bianca con il vicepresidente Mike Pence e altri massimi responsabili della sua amministrazione.
Il capo dello Stato Islamico sarebbe stato sorpreso all’interno di un compound mentre era in compagnia di alcuni familiari: braccato, si sarebbe fatto saltare in aria azionando un giubbotto esplosivo che indossava costantemente, “uccidendo tre bambini che erano con lui “e “la galleria dove era nascosto gli è crollata addosso”.
Naturalmente Trump non ha perso l’occasione per celebrare il suo operato e quello delle truppe americane.
“È morto dopo essere fuggito in un vicolo cieco, piangendo e urlando” ha spiegato il Presidente USA, in un discorso alla nazione. “Questo raid è stato impeccabile ed è stato reso possibile grazie all’aiuto della Russia, Siria, Turchia e Iraq e anche dei curdi siriani”. “I terroristi non devono mai dormire tranquilli perché devono sapere che noi siamo qui per catturarli e ucciderli. Non possono sfuggire al loro destino né al giudizio finale di Dio”, ha quindi aggiunto.