Quando si parla di assistenza e supporto alle famiglie, gli standard igienici e di vivibilità della casa sono un punto chiave per i Servizi Sociali. Non si tratta semplicemente di pulizia, ma di assicurare un ambiente domestico idoneo che tuteli la salute, la sicurezza e il benessere di chi ci vive, specialmente minori o persone vulnerabili.
Le valutazioni da parte degli assistenti sociali spesso fanno riferimento ai requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa nazionale per l’edilizia residenziale, in particolare il Decreto Ministeriale del 5 luglio 1975, e alle disposizioni specifiche dei Regolamenti Edilizi comunali. Questi documenti definiscono i parametri minimi che un’abitazione deve rispettare per essere considerata abitabile e agibile.

I Criteri Fondamentali per una Casa “A Norma”
Per capire cosa cercano i Servizi Sociali, è utile guardare ai requisiti di base che rendono un’abitazione salubre e adeguata.
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- Dimensioni Minime e Superficie Abitabile: La casa deve garantire uno spazio sufficiente in relazione al numero di occupanti. Per fare un esempio, il DM ’75 stabilisce una superficie abitabile non inferiore a 14 mq per il primo abitante e 10 mq per ciascuno dei successivi. Le camere da letto devono avere una superficie minima di 9 mq per una persona e 14 mq per due persone. Uno spazio adeguato previene il sovraffollamento, un fattore che può incidere negativamente sulla salute e sulla qualità della vita.
- Altezza e Volumetria: L’altezza minima interna utile dei locali adibiti ad abitazione è fissata, in linea generale, a 2,70 metri (riducibili a 2,40 metri per servizi igienici, corridoi e ripostigli). Questo parametro è cruciale per una corretta volumetria e circolazione dell’aria.
- Aero-Illuminazione Naturale: Ogni stanza da letto, soggiorno e cucina deve avere una finestra apribile. La superficie finestrata apribile non deve essere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento del locale. Una corretta esposizione alla luce e un ricambio d’aria naturale sono essenziali per prevenire la formazione di umidità e muffe, potenzialmente dannose per le vie respiratorie.
- Servizi Igienici Funzionanti: Ogni alloggio deve essere dotato di almeno un bagno completo con vaso, bidet (o sistema integrato), vasca o doccia e lavabo. Questo locale deve essere fornito di apertura all’esterno per l’aerazione o, in alternativa, di un impianto di aspirazione meccanica. L’efficienza e la pulizia di questi spazi sono una priorità assoluta per l’igiene personale.
- Impianti a Norma e Sicuri: L’abitazione deve avere impianti idrici, elettrici e di riscaldamento sicuri e funzionanti. Ad esempio, è fondamentale che l’impianto di riscaldamento sia idoneo a mantenere una temperatura interna compresa tra i 18∘C e i 20∘C, garantendo il comfort termico.
- Igiene Generale e Assenza di Pericoli: L’aspetto che più spesso entra nel mirino è la pulizia e l’ordine generale. Sebbene non esistano “punteggi” per la pulizia, i Servizi Sociali verificano l’assenza di accumuli eccessivi di rifiuti, sporcizia diffusa, parassiti o qualsiasi altra condizione che possa configurare un rischio sanitario concreto per gli occupanti, soprattutto i bambini. L’abitazione deve essere mantenuta in uno stato decoroso, il che significa pavimenti e superfici pulite, cibo conservato in modo igienico e nessun potenziale pericolo derivante da disordine o negligenza.
Perché Questi Requisiti Sono Cruciali?
La valutazione non è un’ispezione punitiva, ma un’azione di tutela. Un ambiente domestico malsano o insalubre è un fattore di rischio psicosociale e sanitario accertato.
Per esempio, l’esposizione prolungata a muffa e umidità può scatenare o aggravare problemi respiratori, in particolare l’asma nei bambini. Analogamente, la mancanza di spazi adeguati (come un luogo separato per dormire o studiare) influisce sul benessere psicologico e sulle possibilità di sviluppo dei minori. I servizi sociali, in ottica preventiva, mirano a eliminare queste condizioni avverse per sostenere la crescita sana degli individui.
Per approfondire i requisiti di base sull’idoneità abitativa in Italia, si può consultare il testo del D.M. 5 luglio 1975 (Fonte: Gazzetta Ufficiale).
Domande Frequenti (FAQ)
1. Qual è il ruolo dei Servizi Sociali nella valutazione igienica della casa?
Il ruolo è preventivo e di tutela. Gli operatori sociali verificano che l’ambiente domestico non rappresenti un rischio per la salute e la sicurezza dei suoi membri, in particolare i minori. Non si concentrano solo sulla pulizia superficiale, ma sull’aderenza ai requisiti minimi di abitabilità (spazio, luce, aerazione e servizi essenziali) stabiliti dalla legge per un’esistenza dignitosa e salubre.
2. Cosa succede se la casa non rispetta gli standard igienici?
Di solito, l’assistente sociale individua le criticità e propone un piano di intervento e supporto alla famiglia. Raramente si ricorre subito a misure estreme; l’obiettivo è affiancare e responsabilizzare i genitori o gli adulti di riferimento. Ad esempio, può essere richiesto l’aiuto di servizi di igiene pubblica o l’attivazione di sostegni economici per migliorare le condizioni abitative.
3. I Servizi Sociali possono imporre lavori di ristrutturazione o pulizia?
Non possono imporre direttamente lavori, ma possono attivare l’intervento di altre autorità, come l’ASL (Azienda Sanitaria Locale) se ravvisano un grave rischio igienico-sanitario. Le loro indicazioni si concentrano sull’eliminazione delle condizioni di grave incuria o insalubrità. L’imposizione di interventi è una misura estrema, adottata solo in situazioni di evidente pericolo che non vengono risolte autonomamente.
4. Esiste un elenco di “prodotti essenziali” per l’igiene domestica che devo avere?
Non esiste un elenco formale, ma l’attenzione si concentra sull’avere i mezzi per mantenere l’igiene di base: detergenti, disinfettanti per il bagno, sapone e strumenti per la pulizia (scope, aspirapolvere, ecc.). È fondamentale che il cibo sia conservato correttamente e che non ci sia proliferazione di insetti o parassiti, il che richiede un’adeguata gestione dei rifiuti e delle scorte alimentari.
