Unioni Civili, per il Senato nessun dubbio di costituzionalità sul ddl Cirinnà

Unioni Civili, per il Senato nessun dubbio di costituzionalità sul ddl CirinnàLe Unioni Civili sono entrate nel vivo del dibattito al Senato che ha respinto le questioni pregiudiziali sul ddl Cirinnà.

Con una differenza di ottanta voti, il Senato è riuscito a superare il primo ostacolo: le pregiudiziali di costituzionalità.

Spiega in una nota Federico Fornaro del Pd: “Il primo scoglio sulla strada delle Unioni Civili è stato superato con un vantaggio di circa 80 voti. Ora occorre tenere la barra dritta sul testo Cirinnà e continuare a tenere alta l’attenzione perché ci sono ancora molti iceberg nascosti negli insidiosi voti segreti”.

Rimane decisiva adesso la questione dei voti segreti. In vero per tutto il decreto fino alla votazione finale, c’è la possibilità di votare a scrutinio segreto, basta che 20 senatori lo richiedano. Ma al momento pare che questa eventualità non si sia ancora verificata.

Intanto Alfano ribadisce il suo “no” alla stepchild adoption. Il Ministro, infatti, al TG1 ha dichiarato: “Il Pd ci rifletta bene perché è un’ottima occasione anche per questo partito, nel senso che si può approvare una legge importante senza dividere il Paese. Togliamo di mezzo queste adozioni. L’80% del popolo è contrario. La gente non le accetta, quando c’è invece un certo sì a maggiori diritti per i soggetti che compongono una coppia anche omosessuale”.

La Lega Nord, dal suo canto, fa sapere per bocca del capogruppo del Carroccio al Senato Gianmarco Centinaio, che è pronta a ritirare 4.500 emendamenti.

“Al momento – afferma Centinaio- sono tutti depositati. Ritireremo il 90% delle proposte, lasciandone circa 500, a condizione che ci sia permesso di discutere e votare nel merito le questioni a cominciare dalla tutela dei bambini ai quali non può essere negato per legge il diritto ad avere una mamma e un papà. Insomma noi siamo pronti a cancellare circa 4500 emendamenti purché non ci siano né canguri, né strozzamenti del dibattito”.