Usa, ritornano le discriminazioni in ambito sanitario per i transgender

Dagli Usa, dopo l’uccisione di un afroamericano da parte di un agente di polizia, è partito un movimento di protesta contro il razzismo che si è espanso in tutto il mondo.

Decine di città sono state messe a ferro e fuoco dai manifestanti, milioni di persone sono scese in piazza affinché in futuro nessuno debba subire la stessa discriminazione e morire solo per il colore della pelle.

Eppure dovremo sapere benissimo che il razzismo non è legato solo al colore della pelle, ma anche alla religione e soprattutto alla sessualità.

Usa ritornano le discriminazioni in ambito sanitario per i transgender

Fa strano venire a sapere, quindi, che mentre gli americani si battono per i diritti delle persone di colore, il governo Trump ha ufficializzato un provvedimento che abolisce le tutele esplicite contro la discriminazione delle persone transgender in ambito sanitario, introdotte durante la presidenza Obama.

Viene in pratica a cadere l’Affordable Care Act, che proibisce la discriminazione sulla base di «razza, colore, origini, sesso, età o disabilità» in ambito di accesso alle assicurazioni sanitarie.

Il dipartimento per la Salute degli Stati Uniti ha fatto sapere che manterrà le protezioni contro la discriminazione sessuale ma sulla base del «mero significato della parola “sesso” come maschio o femmina, determinati dalla biologia».