Nuove evidenze scientifiche mettono nuovamente sotto accusa l’alcol. Oltre a essere collegato a problemi di salute mentale, disturbi del sonno e almeno sette tipi di cancro, il consumo abituale di alcol potrebbe accorciare significativamente l’aspettativa di vita e compromettere le capacità cognitive.
Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology, organo ufficiale dell’American Academy of Neurology, ha scoperto che chi consuma otto o più drink alcolici a settimana può perdere in media fino a 13 anni di vita rispetto a chi non beve.

Studio su oltre 1.700 casi: gli effetti dell’alcol sul cervello
I ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile, guidati dal dott. Alberto Fernando Oliveira Justo, hanno analizzato i cervelli di 1.781 persone con un’età media di 75 anni, tutte sottoposte ad autopsia. I dati relativi al consumo di alcol sono stati ottenuti attraverso interviste ai familiari e hanno permesso di dividere i soggetti in quattro categorie:
- Astemi
- Bevitori moderati (meno di 7 drink a settimana)
- Bevitori accaniti (8 o più drink a settimana)
- Ex bevitori accaniti
Lesioni cerebrali e Alzheimer: il prezzo nascosto dell’alcol
L’analisi ha evidenziato che i bevitori accaniti presentano un rischio:
- del 133% più alto di sviluppare lesioni vascolari cerebrali (danni ai vasi sanguigni che riducono il flusso di sangue al cervello);
- del 41% in più di sviluppare accumuli di proteina tau, biomarcatore associato all’Alzheimer.
Anche gli ex bevitori accaniti mostrano danni significativi: il rischio di lesioni vascolari cerebrali è dell’89% più elevato, e la probabilità di accumulare proteina tau è superiore del 31% rispetto a chi non ha mai bevuto.
Oltre a ciò, gli ex forti bevitori presentano una massa cerebrale ridotta in proporzione al corpo, un segnale che potrebbe riflettersi in abilità cognitive inferiori. Questo effetto non è stato osservato nei forti bevitori attivi né nei bevitori moderati.
Un allarme globale per la salute pubblica
“La nostra ricerca dimostra che il consumo eccessivo di alcol è direttamente associato a danni cerebrali e a un potenziale declino delle capacità mnemoniche e di pensiero,” afferma Justo.
Lo studio sottolinea l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione pubblica, ricordando che l’alcol è oggi una delle principali cause prevenibili di malattia e morte a livello globale.
Verso nuove etichette di avvertenza sull’alcol?
Anche le autorità sanitarie iniziano a muoversi. L’ex Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek Murthy, ha recentemente proposto l’adozione di etichette di avvertenza simili a quelle sulle sigarette, sottolineando come l’alcol sia la terza causa prevenibile di cancro negli USA, dopo il fumo e l’obesità. Ha inoltre richiesto una revisione delle linee guida sui limiti di consumo per includere il rischio oncologico.
Se hai bisogno di aiuto
Per chi desidera smettere di bere o vuole aiutare una persona cara, il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) mette a disposizione uno strumento online per individuare il trattamento più adatto.