Alcol e cervello: bere regolarmente può accorciare la vita fino a 13 anni

Antonio Capobianco

Nuove evidenze scientifiche mettono nuovamente sotto accusa l’alcol. Oltre a essere collegato a problemi di salute mentale, disturbi del sonno e almeno sette tipi di cancro, il consumo abituale di alcol potrebbe accorciare significativamente l’aspettativa di vita e compromettere le capacità cognitive.

Un recente studio pubblicato sulla rivista Neurology, organo ufficiale dell’American Academy of Neurology, ha scoperto che chi consuma otto o più drink alcolici a settimana può perdere in media fino a 13 anni di vita rispetto a chi non beve.

Alcol e cervello bere regolarmente può accorciare la vita fino a 13 anni

Studio su oltre 1.700 casi: gli effetti dell’alcol sul cervello

I ricercatori dell’Università di San Paolo, in Brasile, guidati dal dott. Alberto Fernando Oliveira Justo, hanno analizzato i cervelli di 1.781 persone con un’età media di 75 anni, tutte sottoposte ad autopsia. I dati relativi al consumo di alcol sono stati ottenuti attraverso interviste ai familiari e hanno permesso di dividere i soggetti in quattro categorie:

  • Astemi
  • Bevitori moderati (meno di 7 drink a settimana)
  • Bevitori accaniti (8 o più drink a settimana)
  • Ex bevitori accaniti

Lesioni cerebrali e Alzheimer: il prezzo nascosto dell’alcol

L’analisi ha evidenziato che i bevitori accaniti presentano un rischio:

  • del 133% più alto di sviluppare lesioni vascolari cerebrali (danni ai vasi sanguigni che riducono il flusso di sangue al cervello);
  • del 41% in più di sviluppare accumuli di proteina tau, biomarcatore associato all’Alzheimer.

Anche gli ex bevitori accaniti mostrano danni significativi: il rischio di lesioni vascolari cerebrali è dell’89% più elevato, e la probabilità di accumulare proteina tau è superiore del 31% rispetto a chi non ha mai bevuto.

Oltre a ciò, gli ex forti bevitori presentano una massa cerebrale ridotta in proporzione al corpo, un segnale che potrebbe riflettersi in abilità cognitive inferiori. Questo effetto non è stato osservato nei forti bevitori attivi né nei bevitori moderati.

Un allarme globale per la salute pubblica

“La nostra ricerca dimostra che il consumo eccessivo di alcol è direttamente associato a danni cerebrali e a un potenziale declino delle capacità mnemoniche e di pensiero,” afferma Justo.

Lo studio sottolinea l’importanza della prevenzione e della sensibilizzazione pubblica, ricordando che l’alcol è oggi una delle principali cause prevenibili di malattia e morte a livello globale.

Verso nuove etichette di avvertenza sull’alcol?

Anche le autorità sanitarie iniziano a muoversi. L’ex Surgeon General degli Stati Uniti, Vivek Murthy, ha recentemente proposto l’adozione di etichette di avvertenza simili a quelle sulle sigarette, sottolineando come l’alcol sia la terza causa prevenibile di cancro negli USA, dopo il fumo e l’obesità. Ha inoltre richiesto una revisione delle linee guida sui limiti di consumo per includere il rischio oncologico.


Se hai bisogno di aiuto

Per chi desidera smettere di bere o vuole aiutare una persona cara, il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism (NIAAA) mette a disposizione uno strumento online per individuare il trattamento più adatto.

Next Post

Perimenopausa a 30 anni? I sintomi (spesso ignorati) che le donne dovrebbero conoscere

Quando si parla di menopausa, la maggior parte delle donne immagina un evento improvviso che si verifica intorno ai 50 anni. In realtà, il processo inizia molto prima, con una fase chiamata perimenopausa, che può comparire già tra i 30 e i 40 anni. Questa fase di transizione ormonale, spesso […]
Perimenopausa a 30 anni I sintomi che le donne dovrebbero conoscere