Cannabis e schizofrenia: lo studio rivela rischi per i giovani uomini

Il consumo di cannabis tra i giovani uomini è stato collegato alla schizofrenia in uno studio recente. Non solo il profilo chimico della marijuana può essere dannoso, ma sono stati segnalati casi di adolescenti che assumono erba con aggiunta di fentanyl.

Cannabis e schizofrenia lo studio rivela rischi per i giovani uomini
Cannabis e schizofrenia lo studio rivela rischi per i giovani uomini (Foto@Pixabay)

Nonostante la spinta per la legalizzazione della cannabis, si è scoperto che il suo uso regolare può aumentare il rischio di sviluppare schizofrenia.

Secondo uno studio condotto in Danimarca su quasi 6 milioni di persone tra i 16 e i 49 anni, il 15% dei casi di schizofrenia negli uomini potrebbe essere prevenuto evitando l’uso persistente di cannabis. Gli autori dello studio hanno evidenziato che l’uso diffuso della cannabis ha portato a un’errata percezione della sua sicurezza.

La cannabis è stata associata non solo alla schizofrenia, ma anche alla depressione, all’ansia e alle tendenze suicide negli adolescenti. Inoltre, l’aumento dell’uso legale della cannabis è stato correlato a un aumento degli incidenti automobilistici mortali e dei casi di avvelenamento da marijuana pediatrica.

Il rapporto pubblicato su Psychological Medicine ha lanciato l’allarme sul “Disturbo da uso di cannabis” (CUD) e ha sottolineato la necessità di azioni preventive e di trattamenti efficaci per le malattie mentali associate all’uso di cannabis.

È importante prendere in considerazione anche il fatto che la potenza della marijuana è aumentata nel corso degli anni, con concentrazioni di THC che triplicano rispetto al passato. Inoltre, l’aggiunta di sostanze come il fentanyl alla marijuana rappresenta una minaccia ancora maggiore per la salute dei consumatori.

I genitori e la società nel suo insieme devono essere consapevoli di questi rischi, specialmente quando si tratta di proteggere i giovani, il nostro futuro.

Il dottor Michael Wenzinger, uno psichiatra, ha sollevato un’altra preoccupazione: l’aumento della potenza della marijuana. Uno studio ha rivelato che nel corso degli anni la concentrazione media di tetraidrocannabinolo (THC), il principale componente psicoattivo della cannabis, è aumentata significativamente. Questa maggiore potenza può aumentare i rischi per la salute dei consumatori.

Inoltre, il pericoloso mix tra cannabis e fentanyl rappresenta una minaccia ancora più grave. Gli adolescenti, pensando di consumare solo marijuana, si sono trovati a ingerire involontariamente questa combinazione pericolosa. È essenziale che i genitori siano consapevoli di questa possibilità e monitorino attentamente le attività dei loro figli.

Di fronte a queste problematiche, è importante educare la società sulle conseguenze dell’uso a lungo termine della cannabis, in particolare tra i giovani. La promozione di campagne informative e di sensibilizzazione potrebbe essere un passo cruciale per affrontare il problema.

Dobbiamo affrontare la sfida dell’abuso di cannabis e delle malattie mentali associate ad essa, garantendo un accesso adeguato a trattamenti e supporto per coloro che ne hanno bisogno. Solo attraverso un impegno coordinato a livello individuale, familiare, educativo e governativo possiamo mitigare i rischi e proteggere la salute mentale dei giovani. È fondamentale ampliare gli sforzi di prevenzione, screening e trattamento per le persone che potrebbero essere a rischio di sviluppare disturbi legati all’uso di cannabis.

Inoltre, è essenziale sottolineare che la legalizzazione della cannabis non dovrebbe essere vista come un segnale di sicurezza o innocuità. L’accesso facilitato alla marijuana non deve farci dimenticare i potenziali rischi e le conseguenze negative legate al suo utilizzo.