Clima e Salute: Malattie Infettive Si Spostano in Europa

Mappa Europa con frecce che indicano la diffusione di zanzare e zecche da sud a nord

Il cambiamento climatico sta ridisegnando la mappa delle malattie infettive in Europa. Mentre ondate di calore senza precedenti colpiscono città come quelle francesi e spagnole, e gli incendi devastano aree come Smirne in Turchia, un pericolo meno visibile ma altrettanto insidioso si sta diffondendo: agenti patogeni e vettori che prima erano confinati in climi più caldi. Questa “tropicalizzazione” delle malattie rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica del continente.

Mappa Europa con frecce che indicano la diffusione di zanzare e zecche da sud a nord

Vettori di Malattie: Zanzare e Zecche in Espansione

L’aumento delle temperature globali sta creando un ambiente più ospitale per vettori di malattie come zanzare e zecche. La zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus), riconoscibile per le sue strisce bianche e nere, è un esempio lampante. Rara in Europa fino agli anni ’90, è ora una presenza consolidata grazie anche alla globalizzazione e ai viaggi. Questa zanzara è il principale vettore della dengue, ma può trasmettere anche Zika e Chikungunya. La dott.ssa Aleksandra Kazmierczak, esperta di cambiamenti climatici e salute umana presso l’Agenzia Europea dell’Ambiente, sottolinea come le attuali condizioni climatiche abbiano reso l’Europa “più adatta alle malattie trasmesse da vettori e dall’acqua”.

I numeri parlano chiaro: nel 2024, i casi di dengue in Europa hanno raggiunto un record di 304, superando il totale dei 15 anni precedenti messi insieme. Gli scienziati prevedono che le epidemie di dengue e chikungunya potrebbero aumentare di cinque volte entro il 2060. Anche le zecche, responsabili di patologie come la malattia di Lyme e l’encefalite da zecche, sono ora attive tutto l’anno, allungando la stagione delle infezioni. Questo scenario richiede un’attenta sorveglianza e nuove strategie di prevenzione.


Oltre i Vettori: Acqua, Ghiaccio e Nuovi Pericoli

Il problema non si limita agli insetti. Anche l’acqua gioca un ruolo cruciale nella diffusione delle malattie. Inondazioni e piogge prolungate, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, possono contaminare i sistemi idrici trasportando agenti patogeni da campi agricoli e discariche. La dott.ssa Kazmierczak evidenzia inoltre una minaccia proveniente dai mari: “Con lo scioglimento dell’Artico, la salinità dell’acqua marina diminuisce, creando un ambiente ideale per la proliferazione di batteri come il vibrione. Questo è particolarmente evidente nel Baltico e nel Mare del Nord. Questi batteri possono essere trasmessi attraverso frutti di mare infetti o ferite aperte”.

Un’altra preoccupazione emergente, sebbene ancora in fase di studio, riguarda lo scongelamento del permafrost. Questo “congelatore naturale”, che copre circa il 15% dell’emisfero settentrionale, intrappola da millenni virus, batteri e persino tracce di radiazioni. Il suo disgelo potrebbe liberare microbi dormienti. Un caso emblematico è quello del 2016 in Siberia, dove l’antrace riapparve dopo lo scioglimento di una carcassa di renna infetta, causando la morte di oltre 2.000 renne e il ricovero di decine di persone. Anche se questi scenari possono sembrare estremi, la comunità scientifica li sta esplorando seriamente, considerando l’aumento medio di 2 °C delle temperature europee negli ultimi dieci anni, una tendenza che suggerisce l’irreversibilità di questi cambiamenti nella geografia delle malattie.


Il cambiamento climatico sta costringendo l’Europa a confrontarsi con nuove sfide sanitarie, rendendo indispensabili l’adattamento e la preparazione. Rafforzare i sistemi sanitari nazionali, promuovere campagne di sensibilizzazione e imparare dalle esperienze di altri Paesi saranno passi fondamentali per affrontare questa nuova realtà.

Per approfondire il legame tra cambiamento climatico e salute, e per informazioni aggiornate sulla diffusione delle malattie infettive, consultate:

By Antonio Capobianco

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