Il settore delle costruzioni purtroppo è ancora in crisi.
Prosegue il periodo nero dell’edilizia, il settore che più ha risentito e risente della crisi.
Pure a marzo la produzione, secondi i dati Istat, è in calo, e precisamente dello 0,4% su base annua e dello 0,7% su base mensile.
Addirittura la flessione complessiva del comparto costruzioni è stata del 33% dal 2010.
Vuol dire che si è perso un terzo della produzione in sei anni, un dato impressionante, che riverbera ovviamente anche sull’occupazione.
A fronte di tre anni consecutivi di calo notevole, nel 2015 pareva che ci fosse stata una stabilizzazione, con una frenata della produzione intorno all’1,7%.
In verità alcune ricerche promosse dallo stesso Istat e da Prometeia, parlano di una ripresa nel 2016.
Ma, visti i risultati dei primi mesi dell’anno decisamente non esaltanti, i dati potrebbero essere rivisti in termini peggiorativi.
Comunque la questione riguarda complessivamente non solo mattoni e cemento, ma di riflesso tutto l’indotto: pavimenti, vernici, collanti e così via.
Non solo, anche prodotti di idraulica, termoidraulica e rubinetteria. Tutti questi settori sono pesantemente in crisi.
E anche qui la crisi si riflette pesantemente sull’occupazione, dato estremamente preoccupante.