GB, tra i migranti morti soffocati anche una 26enne vietnamita

Quando si parla di migranti, nella maggior parte dei casi si tratta di persone che sfidano il mare per raggiungere le coste di altri paesi, tra cui il nostro, della speranza di un futuro migliore.

Ma i modi per emigrare illegalmente, come sapevano bene anche i nostri avi, sono molteplici, e tanti rischiano la vita stipati in camion merci, affrontando viaggi lunghissimi che spesso gli riserva solo la morte.

Ed è quello che è accaduto in Gran Bretagna: ben 39 migranti sono infatti stati trovati morti in un tir nell’Essex, a est di Londra. 

La procura federale belga ha confermato che il container del camion era “passato da Zeebruges martedì 22 ottobre”. Mercoledì, la polizia britannica è stata avvisata poco prima dell’01.40 (ora locale, 2.40 in Italia) dai servizi di emergenza, che hanno scoperto i cadaveri in una zona industriale di Grays, a circa trenta chilometri da Londra. Al volante c’era un 25enne dell’Irlanda del Nord, arrestato con l’accusa di omicidio.

In un primo momento era stato detto che tutte le vittime fossero cinesi, ma almeno tre, a quanto pare, sono vietnamite. Lo scrive la Bbc affermando che i familiari di queste tre persone hanno lanciato l’allarme, dicendosi preoccupati che i loro cari si potessero trovare all’interno del tir della morte.

Una di queste sarebbe Pham Thi Tra My, 26 anni, che prima di morire ha mandato dei messaggi strazianti alla sua famiglia, che li ha poi diffusi: “Mi dispiace mamma. Il mio viaggio all’estero non è riuscito. Mamma, ti voglio tanto bene! Muoio perché non riesco a respirare… sono di Nghen, Can Loc, Ha Tinh, Vietnam … Mi spiace, mamma”.

Il fratello, Pham Ngoc Tuan, ha detto di aver pagato 30mila sterline dei trafficanti di esseri umani e che l’ultima posizione conosciuta della ragazza era il Belgio.

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