Un innovativo trattamento immunoterapico sta offrendo nuove speranze ai pazienti oncologici, grazie ai risultati promettenti emersi da un recente studio internazionale. Presentato al congresso annuale dell’American Association for Cancer Research e pubblicato sul New England Journal of Medicine, lo studio mostra come un approccio basato su inibitori dei checkpoint immunitari possa eliminare il tumore in molti casi, evitando interventi chirurgici invasivi.

Un’alternativa alla chirurgia per il trattamento del cancro
Tra i pazienti coinvolti, ben il 92% non ha mostrato segni di recidiva tumorale dopo due anni, pur avendo ricevuto soltanto la terapia immunologica, senza chirurgia, chemioterapia o radioterapia. Questo trattamento, somministrato tramite infusioni mensili, ha attivato il sistema immunitario dei pazienti contro le cellule tumorali, offrendo risultati sorprendenti.
Una delle protagoniste dello studio è Maureen Sideris, 71 anni, a cui era stato diagnosticato un tumore alla giunzione gastroesofagea nel 2022. Inizialmente destinata a un percorso terapeutico tradizionale, fatto di chirurgia e cicli aggressivi di chemio e radioterapia, ha potuto partecipare a una sperimentazione presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center, sotto la guida della dottoressa Andrea Cercek.
La svolta: inibitori dei checkpoint e remissione completa
Il trattamento testato utilizza il farmaco dostarlimab, un inibitore dei checkpoint immunitari già approvato per alcuni tipi di tumori dell’endometrio. In uno studio precedente condotto da Cercek su pazienti con tumore del retto, tutti i 42 partecipanti erano andati in remissione completa. Oggi, la stessa strategia è stata estesa con successo anche ad altri tipi di cancro, tra cui:
- Tumore del colon
- Tumore gastrico ed esofageo
- Tumore uroteliale
- Tumore dell’endometrio
- Tumori dell’intestino tenue
I numeri dello studio
- 64% dei pazienti con tumori non rettali non ha mostrato evidenza di malattia dopo un anno.
- Considerando tutti i tipi di tumore coinvolti, il 92% era ancora libero dalla malattia dopo due anni.
- Anche chi ha avuto recidive ha mostrato una riduzione della massa tumorale o del numero di focolai attivi.
Un trattamento che migliora la qualità della vita
Secondo la dottoressa Cercek, il vantaggio più importante non è solo la sopravvivenza, ma il miglioramento significativo della qualità della vita, evitando interventi mutilanti e terapie altamente debilitanti. “Tutti i pazienti hanno tratto un beneficio”, afferma. “Nessuno è peggiorato, e alcuni hanno evitato completamente la chirurgia.”
Gli effetti collaterali più comuni sono stati lievi e gestibili, come affaticamento, eruzioni cutanee e disfunzioni tiroidee. Per la maggior parte dei pazienti, l’immunoterapia si è rivelata ben tollerata e poco invasiva.
Verso una nuova frontiera nella cura del cancro
Sulla base dei risultati ottenuti, il farmaco dostarlimab ha ricevuto la procedura accelerata dalla FDA per il trattamento dei tumori con specifiche mutazioni genetiche, ed è già incluso nelle linee guida del National Comprehensive Cancer Network.
Cercek e il suo team continueranno a monitorare i pazienti per valutare l’efficacia a lungo termine e cercheranno di capire perché alcuni pazienti non rispondano al trattamento. L’obiettivo è estendere i benefici dell’immunoterapia a un numero sempre maggiore di tumori.
Conclusione
L’immunoterapia si conferma sempre più come una svolta epocale nella lotta contro il cancro. I nuovi studi dimostrano che è possibile trattare diversi tumori con successo, evitando la chirurgia e migliorando la qualità della vita dei pazienti. La ricerca continua, ma il futuro della cura oncologica potrebbe già essere iniziato.