Marte ospitava la vita, poi il cambiamento climatico

Secondo un team di ricercatori francesi, il pianeta Marte ospitava davvero una forma di vita. Una specie che avrebbe innescato il cambiamento climatico portando dritto alla sua estinzione.

Marte ospitava la vita poi il cambiamento climatico
foto@Pixabay

La vita su Marte è possibile

Questa domanda ha affascinato l’umanità per molto tempo. Secondo uno studio pubblicato lunedì 10 ottobre sulla rivista Astronomia della natura, i microrganismi vivevano sul Pianeta Rosso 3,7 miliardi di anni fa. Ma questa forma di vita avrebbe innescato un cambiamento climatico che l’ha condannata.

Marte e l’autodistruzione

In particolare, questi organismi microscopici prosperavano sulla superficie di Marte, il cui clima umido e caldo sosteneva una forma di vita.

Ma, secondo l’ipotesi degli scienziati, avrebbero esaurito tutte le risorse di idrogeno presenti nell’atmosfera del pianeta. Catturano questo idrogeno e quindi rilasciano metano. Ciò avrebbe innescato un’era glaciale, portando all’estinzione de facto della loro stessa specie. E quindi la vita su Marte.

Gli ingredienti essenziali per la vita si trovano ovunque nell’universo. È quindi possibile che la vita appaia regolarmente nell’universo. Ma la sua incapacità di mantenere condizioni abitabili sulla superficie del pianeta lo fa scomparire molto rapidamente”, spiega l’autore dello studio Boris Sauterey al sito specializzato Space.com.

Poi continua: “I nostri esperimenti vanno ancora oltre perché dimostrano che anche una biosfera molto primitiva può avere un effetto completamente autodistruttivo“.

La vita extraterrestre è possibile

Per raggiungere queste conclusioni, Boris Sauterey e il suo team hanno studiato, sulla base di modelli complessi, le interazioni tra l’atmosfera marziana e una forma di microbi primitivi, come esisteva sulla Terra millenni fa.

Nonostante i loro risultati, il ricercatore non è del tutto pessimista sulla possibilità che un giorno troveremo una forma di vita su Marte, o altrove nell’universo. I campioni del robot Perseverance, inviato dalla NASA sul pianeta rosso, potrebbero presto dirci di più.