Reddito di cittadinanza, attenzione a dare informazioni inesatte

Dallo scorso aprile il reddito di cittadinanza sta dando sollievo dall’indigenza a milioni di persone che, grazie al contributo statale, riescono ad affrontare meglio la vita quotidiana, riuscendo a pagare l’affitto, le utenze, a fare la spesa con meno problemi.

Ma attenzione a quello che si comunica all’Inps per ottenerlo: secondo la Cassazione quando si mente al fisco il sequestro della card è sempre legittimo, anche se le entrate non superano i 9360 euro, soglia stabilita per accedere al beneficio economico.

Una sentenza ha infatti respinto il ricorso di due coniugi palermitani che per ottenere il rdc si erano dichiarati disoccupati nonostante lui lavorasse in un bar con un compenso di 180 euro a settimana.

La Cassazione ha quindi chiarito che “il sequestro preventivo della carta reddito di cittadinanza, nel caso di false indicazioni od omissioni di informazioni dovute, anche parziali, da parte del richiedente, può essere disposto anche indipendentemente dall’accertamento dell’effettiva sussistenza delle condizioni per l’ammissione al beneficio”.

Reddito di cittadinanza attenzione a dare informazioni inesatte

E, sempre in queste ore, c’è un’altra notizia: a migliaia di beneficiari presto verrà decurtata una mensilità del beneficio. Oggetto della sanzione saranno tutti quei nuclei familiari che in questi mesi non hanno risposto alla convocazione del centro per l’impiego di competenza per l’incontro finalizzato alla sottoscrizione del Patto per il Lavoro.

Più nello specifico, per la mancata presentazione al primo appuntamento questa equivale al taglio di una mensilità del reddito di cittadinanza; il sostegno economico, quindi, non verrà pagato per un mese. Alla seconda assenza invece il taglio è di due mensilità, mentre alla terza il reddito di cittadinanza decade e non si può fare una richiesta per i successivi 18 mesi.