Trump apre a esenzioni dai dazi per l’industria automobilistica: possibile tregua per le case auto USA

Antonio Capobianco

Donald Trump torna a far parlare di sé sul fronte economico e commerciale. L’ex presidente degli Stati Uniti ha annunciato che sta valutando esenzioni temporanee dai dazi del 25% imposti all’industria automobilistica, per consentire ai produttori di adattarsi gradualmente al ritorno della produzione sul suolo americano.

Trump apre a esenzioni dai dazi per industria automobilistica

L’annuncio, fatto durante un incontro con i giornalisti nello Studio Ovale, arriva pochi giorni dopo che la sua amministrazione ha concesso una tregua tariffaria temporanea a diversi prodotti tecnologici, tra cui smartphone e computer, escludendoli momentaneamente dalle tariffe imposte nella guerra commerciale con la Cina.

Una strategia per proteggere la manifattura americana

Secondo Trump, molte case automobilistiche stanno cercando di spostare la produzione da paesi come Canada, Messico e Cina verso gli Stati Uniti, ma necessitano di tempo per completare la transizione. L’ipotesi di un’esenzione parziale o totale per veicoli e componenti importati – come motori e trasmissioni – potrebbe quindi aiutare l’intero settore a riorganizzarsi senza gravare eccessivamente sul consumatore finale.

Le dichiarazioni hanno avuto un impatto immediato sui mercati: le azioni di Ford, General Motors e Stellantis hanno registrato un’impennata, segno che gli investitori vedono nella mossa un potenziale sollievo per l’industria.

Accordi e dazi: tra protezionismo e flessibilità

Trump ha difeso la sua politica dei dazi come leva strategica per rilanciare il comparto manifatturiero statunitense, citando l’invasione di veicoli esteri come BMW, Volkswagen e Mercedes. “Non ci sono Chevrolet a Monaco, ve lo posso garantire”, ha dichiarato con il suo consueto stile diretto.

Il riferimento è all’Accordo USA-Canada-Messico (USMCA), negoziato durante la sua precedente amministrazione, che consente l’importazione agevolata di veicoli tra i tre paesi, ma impone dazi sui componenti prodotti altrove.

Intanto, anche il settore tecnologico ha beneficiato di una momentanea riduzione dei dazi. Apple, Microsoft e Samsung sono tra i giganti favoriti dalla temporanea esenzione, che però non si estende ai dazi del 20% sulle importazioni cinesi collegate alla lotta contro il traffico di fentanil.

Dazi e incertezza: mercati globali in bilico

Non è ancora chiaro se l’esenzione che Trump sta valutando riguarderà solo i ricambi auto, le auto straniere complete, o entrambe le categorie. Quel che è certo è che la strategia a catena nell’applicazione dei dazi ha alimentato una crescente incertezza nei mercati globali, complicando i piani di molte multinazionali.

Nel frattempo, l’amministrazione ha sottolineato il successo delle proprie politiche industriali, citando l’annuncio di Nvidia, che ha promesso di costruire nuovi stabilimenti per supercomputer AI negli Stati Uniti con un investimento stimato in 500 miliardi di dollari.

Sul piano geopolitico, mentre le tensioni tra Stati Uniti e Cina restano alte, il presidente cinese Xi Jinping e il leader vietnamita To Lam hanno firmato nuovi accordi di cooperazione commerciale, rafforzando le relazioni tra i due paesi asiatici.

Non biasimo la Cina, non biasimo il Vietnam“, ha commentato Trump. “Ma vi garantisco che oggi stanno cercando di capire come fregare gli Stati Uniti.

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