Ucraina: Il sistema Starstreak abbatte un Mi-28 russo

Già diversi Mi-28 russi sono già stati abbattuti durante la guerra in Ucraina.

La recente distruzione di uno di questi elicotteri nell’Oblast di Luhansk è un caso eccezionale, poiché sembra che gli ucraini abbiano utilizzato un kit Starstreak recentemente consegnato dagli inglesi.

L’elicottero è stato colpito dal raggio di coda con quello che sembrava essere un missile cinetico (come evidenziato dalla mancanza di un’esplosione) e non c’era traccia visibile lasciata dal motore a razzo.

Nel video del relitto pubblicato in seguito, nessuna scheggia è visibile nella trave della coda. Ciò indica l’uso del sistema Starstreak che utilizza tre penetratori di tungsteno per distruggere il bersaglio con energia cinetica.

Introdotti nell’equipaggiamento dell’esercito britannico nel 1997, i sistemi Starstreak sono stati progettati da Thales Air Defense e sono set MANPADS a corto raggio. Possono essere sparati da un braccio, da una base pieghevole o da un lanciatore utilizzato sui veicoli.

Il sistema consente di colpire bersagli distanti 7 km e operanti ad altitudini fino a 5 km. È interessante notare che la guida viene eseguita con un laser utilizzando il raggio primario (beam riding).

Ha i suoi vantaggi e svantaggi: i primi includono l’insensibilità ai sistemi di guerra elettronica o ai sistemi di autodifesa che utilizzano, tra gli altri, trappole termiche chiamate razzi o molto più avanzate DIRCM .

È anche un sistema economico, ma d’altra parte, il tiratore deve guidare il missile sparato verso il bersaglio fino a quando non colpisce, esponendosi a un contrattacco.

Vale la pena notare, tuttavia, che Thales Air Defense ha minimizzato il rischio qui, perché la velocità massima dei missili è Mach 3,5, che è vicina a 1194 m / s.

Oltre alla Gran Bretagna, i set di Starstreak sono andati anche in Sud Africa, Malesia, Thailandia e Indonesia.

È del tutto possibile che i successi nella guerra in Ucraina siano palesi anche grazie agli aiuti degli altri Paesi.

fonte@WpTech / Foto@Yevgeny Volkov, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons