Uno dei quesiti più ricorrenti quando si parla di interventi sociali e tutela dei minori o delle persone fragili è: gli assistenti sociali possono entrare in casa senza permesso? La risposta, come spesso accade in ambito giuridico, dipende da vari fattori legati al contesto, alla presenza di un mandato dell’autorità giudiziaria e alla situazione specifica dell’individuo o del nucleo familiare.

Analizziamo il quadro normativo italiano, i poteri degli assistenti sociali, i limiti imposti dalla legge, e quando il loro intervento domiciliare è legittimo. L’obiettivo è fornire chiarezza e tutela dei diritti del cittadino.
Cosa dice la legge: il diritto alla inviolabilità del domicilio
La Costituzione Italiana, all’articolo 14, stabilisce chiaramente che:
“Il domicilio è inviolabile. Non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la libertà personale.”
Questo principio implica che nessuno può entrare nella tua abitazione senza il tuo consenso, salvo nei casi previsti dalla legge. Quindi, gli assistenti sociali non possono entrare in casa arbitrariamente, a meno che:
- vi sia il consenso del titolare del domicilio;
- vi sia un provvedimento dell’autorità giudiziaria (tribunale per i minorenni o giudice tutelare);
- sussista una situazione di pericolo grave e attuale, accertata da altre autorità competenti (es. polizia, carabinieri, procura, ecc.).
Il ruolo dell’assistente sociale: supporto, non coercizione
L’assistente sociale è un pubblico ufficiale che agisce in funzione di tutela e prevenzione. Secondo l’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali (CNOAS), il loro compito è quello di:
- promuovere il benessere individuale e collettivo,
- prevenire e contrastare situazioni di disagio,
- collaborare con enti pubblici e autorità giudiziarie.
Tuttavia, l’assistente sociale non ha poteri coercitivi. Non può forzare l’ingresso in casa né prelevare minori o persone vulnerabili senza una formale autorizzazione del giudice.
Fonte autorevole: CNOAS – Codice deontologico Assistenti Sociali
Quando può entrare in casa un assistente sociale?
Vediamo i casi specifici in cui è legittimo l’ingresso:
Con consenso del cittadino
L’intervento avviene su base volontaria. La persona o la famiglia accetta di collaborare con i servizi sociali.
Su disposizione del tribunale
Ad esempio:
- Affidamento o allontanamento di minori: il Tribunale per i Minorenni può emettere un provvedimento che autorizza l’assistente sociale (spesso con polizia) ad intervenire in casa.
- Tutela di anziani o disabili: nei casi di incapacità, il Giudice Tutelare può nominare un amministratore di sostegno e disporre accertamenti.
Senza permesso o autorizzazione
In tutti gli altri casi, l’ingresso forzato è illegittimo e può configurare violazione di domicilio ai sensi dell’art. 614 del Codice Penale, che punisce chi si introduce arbitrariamente nell’altrui abitazione.
Cosa fare se un assistente sociale vuole entrare in casa?
Verifica l’identità
Chiedi sempre un tesserino di riconoscimento e il nome dell’ente di appartenenza.
Chiedi copia dell’eventuale provvedimento
In caso di ordine giudiziario, richiedi una copia del provvedimento firmato dal giudice.
Consulta un avvocato
Se hai dubbi sulla legittimità dell’azione, non firmare nulla e rivolgiti immediatamente a un avvocato esperto in diritto di famiglia o minorile.
Conclusione
In sintesi, gli assistenti sociali non possono entrare in casa senza consenso o provvedimento legale. La loro figura è fondamentale per la protezione sociale, ma deve operare nel rispetto dei diritti costituzionali e dei limiti legali. Collaborare è importante, ma conoscere i propri diritti è essenziale per non subire abusi.
Per ulteriori approfondimenti o consulenze legali specifiche puoi rivolgerti a studi legali specializzati in diritto minorile e familiare oppure consultare il sito dell’Ordine Nazionale degli Assistenti Sociali (CNOAS).

Autore e articolista con una passione per l’informazione chiara, verificata e accessibile. Scrivo per aiutare i lettori a orientarsi tra notizie, approfondimenti e curiosità che contano davvero. Mi occupo di attualità, tecnologia, cultura digitale e tutto ciò che ha un impatto reale sul nostro quotidiano. Il mio obiettivo? Offrire contenuti utili, ben documentati e scritti con un linguaggio semplice ma autorevole.