Il Servizio per le Dipendenze (un tempo noto come SerT, oggi spesso chiamato SerD) è il punto di riferimento fondamentale del Servizio Sanitario Nazionale in Italia per chiunque stia affrontando problemi legati all’uso problematico, all’abuso o alla dipendenza da sostanze legali (come alcol o farmaci) e illegali, ma anche per le cosiddette dipendenze comportamentali (come il gioco d’azzardo patologico).
È una struttura sanitaria che offre assistenza gratuita e multidisciplinare, agendo non solo sulla persona con dipendenza ma anche sul suo contesto sociale e familiare. Il passaggio da SerT a SerD in molte realtà regionali (come riportato in fonti del Dipartimento per le Politiche Antidroga) ha proprio ampliato l’orizzonte d’intervento, inglobando un ventaglio più vasto di problematiche di dipendenza.

Il Meccanismo del SerD: Come Fornisce Aiuto
Il SerD non è un luogo di giudizio, ma un servizio di cura. Opera attraverso un’équipe multidisciplinare composta tipicamente da medici (farmacologi, psichiatri), psicologi, infermieri, assistenti sociali ed educatori professionali.
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- Accoglienza e primo colloquio: Il primo contatto stabilisce la relazione. Un operatore accoglie la persona, raccoglie la sua richiesta e fornisce informazioni sul servizio. Questo passo è cruciale per stabilire un rapporto di fiducia.
- Valutazione e Diagnosi: Si procede con una valutazione approfondita che può includere test tossicologici (urine, sangue, capelli) e colloqui medici, psicologici e sociali. L’obiettivo è certificare la diagnosi di dipendenza e delineare il quadro clinico e sociale dell’utente.
- Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI): È il cuore dell’intervento. Sulla base della diagnosi, l’équipe stabilisce un programma di recupero personalizzato che può comprendere:
- Terapie farmacologiche (es. farmaci sostitutivi o antagonisti).
- Supporto psicologico e psicoterapia (individuale, familiare, di gruppo).
- Interventi socio-riabilitativi, come l’orientamento al lavoro o l’inserimento in comunità terapeutiche residenziali o diurne accreditate.
- Monitoraggio e Verifica: Il percorso viene monitorato e modificato in base ai progressi della persona.
L’obiettivo finale del SerD è il superamento della dipendenza e il reinserimento sociale e lavorativo dell’individuo.
L’Accesso Spontaneo: Anonimato e Riservatezza Garantiti
Una delle caratteristiche più importanti e spesso meno conosciute del SerD è l’accesso diretto, libero e spontaneo. Ciò significa che:
- Non serve l’impegnativa del medico di base.
- L’accesso è gratuito per le prestazioni legate alla dipendenza da sostanze stupefacenti o psicotrope (D.P.R. 309/90, Art. 120, garantito dai Livelli Essenziali di Assistenza – LEA).
- È possibile rivolgersi al servizio in forma anonima.
Se ci si presenta spontaneamente al SerD, il primo passo è sempre il colloquio di accoglienza. La riservatezza è massima e tutelata dal Testo Unico sulla Privacy (D.Lgs. 196/2003 e successive modifiche), in particolare per i dati sensibili relativi alla salute. Un punto fondamentale è che nessun atto medico può essere intrapreso senza il consenso informato della persona.
Ciò che succede è che la persona instaura un percorso di cura protetto:
- Viene garantita la tutela della salute (Art. 32 della Costituzione).
- Si valuta la situazione senza conseguenze legali immediate, a meno che non si tratti di casi particolari come l’affidamento in prova al servizio sociale o altre misure alternative alla detenzione, che richiedono l’identificazione (Art. 94 D.P.R. 309/90).
Presentarsi volontariamente dimostra una forte motivazione al cambiamento, un elemento predittivo di successo del percorso terapeutico.
Domande Frequenti (FAQ)
1. Qual è la differenza tra SerT e SerD?
Il SerT (Servizio per le Tossicodipendenze) era la denominazione originale. Il SerD (Servizio per le Dipendenze), oggi più diffuso, riflette un ampliamento degli ambiti di competenza. Oltre a eroina, cocaina e cannabinoidi, il SerD si occupa anche di alcolismo, tabagismo, abuso di farmaci e, in maniera crescente, delle cosiddette dipendenze senza sostanza, come il gioco d’azzardo patologico (GAP).
2. Il SerD può denunciare il paziente alle Forze dell’Ordine?
No. Il personale del SerD è vincolato dal segreto professionale, che protegge la riservatezza e l’anonimato della persona che si rivolge al servizio. Anche in caso di accertata tossicodipendenza, l’accesso spontaneo per la cura non comporta automaticamente segnalazioni alla Polizia o alla Magistratura, a meno che non si tratti di situazioni specifiche richieste dalla legge, come le procedure per l’affidamento in prova.
3. Quanto dura un percorso di recupero al SerD?
La durata è strettamente individuale e dipende dalla gravità della dipendenza, dalla storia clinica e dalla risposta al trattamento. Non esiste un tempo standard. Il Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI) viene periodicamente rivisto dall’équipe e dall’utente. Alcuni percorsi possono durare pochi mesi, in caso di abuso lieve o percorsi informativi, mentre altri, più complessi, possono estendersi per anni.
4. Il SerD offre aiuto anche ai familiari?
Sì, i familiari e le persone vicine all’utente con dipendenza sono considerati parte integrante del processo di cura. L’équipe multidisciplinare fornisce spesso sostegno psicologico e consulenza familiare, riconoscendo che la dipendenza è un problema che coinvolge l’intero nucleo. Questo approccio sistemico è cruciale per creare un ambiente di supporto che favorisca la disintossicazione e il reinserimento sociale.
