Cosa fanno i servizi sociali del comune

cosa fanno i Servizi Sociali Comunali

I Servizi Sociali Comunali rappresentano l’architrave del sistema di welfare a livello locale, un presidio fondamentale per affrontare il disagio e promuovere il benessere di tutti i cittadini. Lontani dall’essere una mera “porta di accesso” a sussidi economici, queste strutture, previste dalla Legge 328/2000 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), hanno il compito cruciale di programmare, organizzare ed erogare interventi e servizi volti a prevenire, ridurre o, idealmente, eliminare le situazioni di difficoltà di natura economica, sociale o relazionale.

L’attività di questi uffici, guidata da Assistenti Sociali professionisti con autonomia tecnico-professionale, si articola in diverse aree, ciascuna con l’obiettivo di intercettare bisogni specifici e offrire risposte personalizzate.

cosa fanno i Servizi Sociali Comunali

Un Mosaico di Interventi per la Comunità

L’operato dei Servizi Sociali è estremamente variegato e tocca le vite delle persone in momenti di particolare vulnerabilità. Possiamo suddividere i principali ambiti di azione per chiarezza e per mettere in luce l’ampiezza del loro mandato:

1. Area Minori e Famiglie: Tutela e Sostegno

Questa è forse l’area più delicata e conosciuta. I Servizi Sociali si attivano per tutelare i minori in tutte le fasi di crescita, garantendone cura e protezione, spesso su mandato dell’Autorità Giudiziaria (Tribunale per i Minorenni).

  • Sostegno Educativo Domiciliare (ADM): Si tratta di interventi a casa del minore, condotti da educatori professionali che supportano lo studio, le attività ricreative e lo sviluppo di autonomie, fungendo da stimolo anche per la relazione genitore-figlio.
  • Affido Familiare e Inserimento in Comunità: Nelle situazioni più critiche, dove è a rischio il benessere psicofisico del bambino o dell’adolescente, l’Assistente Sociale valuta l’allontanamento temporaneo, l’inserimento in comunità o l’affido familiare (eterofamiliare o intrafamiliare, coinvolgendo parenti).
  • Supporto alla Genitorialità: Offerta di consulenza e sostegno (anche economico in alcuni casi) a famiglie in difficoltà, donne vittime di violenza o in situazioni di separazione conflittuale.

2. Area Anziani e Non Autosufficienza

Il progressivo invecchiamento della popolazione rende questa area sempre più centrale. L’obiettivo è favorire la permanenza a casa dell’anziano per il maggior tempo possibile, preservandone l’autonomia e la qualità di vita.

  • Assistenza Domiciliare (SAD – Servizio di Assistenza Domiciliare): Erogazione di supporto igienico-personale, aiuto domestico, preparazione pasti e compagnia, spesso attraverso ausiliari socio-assistenziali (ASA) o operatori socio-sanitari (OSS).
  • Inserimento in Strutture (RSA e Centri Diurni): Gestione e valutazione delle domande per l’accesso a Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) o a Centri Diurni per anziani non autosufficienti, con eventuale supporto nel pagamento parziale o totale della retta in base all’ISEE.
  • Trasporto Sociale: Servizio di accompagnamento per visite mediche o commissioni, rivolto a persone con mobilità ridotta.

3. Area Disabilità e Inclusione

Il focus è sul mantenimento e lo sviluppo delle autonomie, l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo.

  • Centri Diurni per Disabili (CDD): Strutture semi-residenziali che offrono attività educative, riabilitative e di socializzazione.
  • Sostegno Economico e Buoni Servizio: Erogazione di contributi o titoli sociali (voucher) per l’acquisto di servizi specifici o il pagamento di rette.
  • Servizi di Inserimento Lavorativo (SIL): Percorsi di mediazione e affiancamento per l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati (non solo disabili, ma anche ex detenuti, ex tossicodipendenti, ecc.). In base al Report sull’Inclusione Lavorativa delle Persone con Disabilità (ISTAT/INAPP), tali servizi di mediazione sono cruciali per superare le barriere d’accesso al lavoro.

4. Contrasto alla Povertà e Marginalità

In un periodo di crescente instabilità economica, l’intervento sul fronte della povertà e dell’emarginazione è vitale.

  • Contributi Economici Straordinari: Sussidi temporanei erogati per far fronte a necessità primarie (pagamento utenze, affitti, acquisto di farmaci o generi alimentari, spesso sotto forma di buoni spesa).
  • Alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP): Gestione delle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari.
  • Servizi per Senza Fissa Dimora: Gestione o invio a centri di prima accoglienza, dormitori e servizi a bassa soglia (es. mense, docce pubbliche).

La Procedura Standard: Dal Bisogno all’Intervento

Chiunque si trovi in una situazione di disagio può rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune attraverso lo Sportello Sociale (o Segretariato Sociale).

  1. Segnalazione/Domanda: Può essere presentata dal cittadino stesso, da un familiare, da un medico o da un’istituzione (scuola, Forze dell’Ordine).
  2. Valutazione del Bisogno (Diagnosi Sociale): L’Assistente Sociale effettua un colloquio (spesso con visita domiciliare) per valutare in modo approfondito la situazione (il “carico di lavoro” è misurato e monitorato, come evidenziato in documenti del CROAS Lombardia).
  3. Progetto Individualizzato: Sulla base della valutazione, si elabora un piano di intervento personalizzato, che può prevedere l’accesso a diversi servizi e prestazioni, coinvolgendo spesso altri enti (ASL, scuole, Terzo Settore).
  4. Erogazione e Monitoraggio: Si attivano gli interventi e si procede al monitoraggio costante per verificarne l’efficacia e la necessità di eventuali aggiustamenti.

Il Ruolo del Comune nella Rete Integrata

Secondo la Legge 328/2000, il Comune è l’ente di riferimento per l’erogazione dei servizi sociali e svolge un ruolo di programmazione e coordinamento essenziale. Nella maggior parte dei casi, soprattutto nei Comuni più piccoli, le attività sono gestite in forma associata attraverso Ambiti Territoriali Sociali (ATS), Consorzi o Convenzioni con le ASL, al fine di garantire i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) su tutto il territorio.

Basti pensare che, per un Comune medio (tra i 15.000 e i 30.000 abitanti), l’ufficio sociale gestisce centinaia di fascicoli attivi, con un elevato numero di pratiche complesse che richiedono l’integrazione di competenze sociali, sanitarie ed educative. L’efficacia di questi uffici è strettamente legata alla capacità di creare una vera e propria rete con le associazioni di volontariato e il Terzo Settore, attori che spesso erogano materialmente molti dei servizi.

Rivolgersi ai servizi sociali comunali non è solo un atto di richiesta di aiuto, ma l’esercizio di un diritto di cittadinanza, un passo per recuperare autonomia e benessere nelle diverse fasi della vita.


Domande Frequenti (FAQ) sui Servizi Sociali

1. Chi può attivare l’intervento dei Servizi Sociali del Comune?

Chiunque può richiedere l’intervento, a partire dalla persona direttamente interessata o da un suo familiare. La richiesta può anche provenire da terzi (es. vicini di casa, insegnanti, medici) tramite una segnalazione, specialmente nei casi di presunto maltrattamento o grave disagio. L’Assistente Sociale valuterà poi la situazione per definire l’intervento più appropriato.

2. I servizi offerti dai Servizi Sociali sono gratuiti?

Molti dei servizi di base, come il colloquio con l’Assistente Sociale e l’elaborazione del Progetto Individuale, sono generalmente gratuiti. Tuttavia, per l’accesso a prestazioni specifiche (come l’Assistenza Domiciliare o l’inserimento in Centri Diurni), può essere richiesto un contributo economico che viene calcolato in base all’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del nucleo familiare.

3. Qual è la differenza tra Assistente Sociale e Assistente Sociale Specialista?

L’Assistente Sociale svolge le funzioni generiche di segretariato sociale, valutazione e gestione dei casi. L’Assistente Sociale Specialista (iscritto alla sezione A dell’Albo) ha competenze aggiuntive in aree specifiche (es. coordinamento, supervisione o gestione di casi particolarmente complessi) ed è spesso coinvolto nella pianificazione e programmazione dei servizi a livello di Ambito Territoriale.

4. Che tipo di sostegno economico possono offrire?

Il sostegno economico è limitato e temporaneo, non sostitutivo di misure nazionali come l’Assegno di Inclusione. Può manifestarsi sotto forma di contributi per il pagamento di utenze essenziali o affitti arretrati, oppure come erogazione di buoni spesa per l’acquisto di beni di prima necessità. L’obiettivo è sempre superare la situazione di emergenza e avviare percorsi di autonomia.

By Antonio Capobianco

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