Il caffè non fa più male: la scienza conferma i benefici (con moderazione)

Antonio Capobianco

Per anni il caffè è stato accusato di essere dannoso per il cuore e la salute generale, ma le nuove evidenze scientifiche lo riabilitano a pieno titolo. Nel 2024 sono stati pubblicati oltre 1.600 studi scientifici sul caffè e, secondo la maggior parte delle ricerche, si tratta di una bevanda con effetti positivi, se consumata nel modo giusto.

Da stimolante cerebrale a possibile alleato contro il diabete e le malattie cardiovascolari, il caffè si conferma protagonista non solo nelle nostre tazze, ma anche nella letteratura medica.

Il caffè non fa più male

Concentrazione e attenzione: la caffeina è efficace

Uno dei benefici più noti riguarda la prontezza mentale. Secondo la professoressa Monicque Lorist, neuropsicologa cognitiva all’Università di Groningen, la caffeina migliora attenzione, tempi di reazione e capacità di filtrare le informazioni. Tuttavia, l’effetto varia da persona a persona: ad esempio, nelle donne che assumono la pillola la caffeina si scompone più lentamente, mentre nei fumatori più rapidamente.

Intestino, metabolismo e cuore: vantaggi anche senza caffeina

Non tutti i benefici del caffè derivano dalla caffeina. Studi recenti, tra cui quello pubblicato su Nature Reviews Gastroenterology & Hepatology, indicano che il caffè favorisce la crescita di batteri intestinali benefici come il Lawsonibacter asaccharolyticus, produttore di butirrato, una sostanza antinfiammatoria.

Inoltre, il caffè è stato associato a un rischio ridotto di diabete di tipo 2, grazie a una maggiore sensibilità all’insulina. La professoressa Marianne Geleijnse dell’Università di Wageningen suggerisce che composti bioattivi come l’acido clorogenico contribuiscano a migliorare il metabolismo e a ridurre il grasso epatico.

Caffè e invecchiamento: benefici anche per i reni e la fragilità

Diversi studi epidemiologici indicano che il consumo regolare di caffè, anche decaffeinato, è associato a un invecchiamento renale più lento e a una minore fragilità fisica negli anziani. Questo ha spinto i ricercatori a indagare il ruolo di altri composti benefici presenti nella bevanda oltre alla caffeina.

Tumori e cuore: sì al caffè, ma filtrato

Ricerche osservazionali su pazienti con tumore al colon mostrano una riduzione del rischio di recidiva tra coloro che consumano tre o quattro tazze di caffè al giorno. Anche per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, l’evidenza è rassicurante: il caffè non aumenta in modo cronico la pressione arteriosa, se assunto con moderazione.

Tuttavia, attenzione al metodo di preparazione: il caffè non filtrato (come quello turco o delle caffettiere moka) contiene diterpeni, sostanze che possono aumentare il colesterolo LDL. Meglio optare per caffè filtrato o in cialde, considerati più sicuri.

Non per tutti: donne in menopausa, incinte e uso eccessivo

La caffeina può peggiorare insonnia e vampate di calore nelle donne in menopausa. Inoltre, durante la gravidanza si consiglia di non superare le due tazze al giorno, come raccomandato da enti come l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare).

Infine, il National Poison Control Center avverte sui pericoli degli integratori contenenti caffeina in polvere, che hanno causato ricoveri ospedalieri per sovradosaggio.

Devo iniziare a bere caffè per la salute?

No, affermano i ricercatori. I benefici del caffè esistono, ma non sono così significativi da giustificarne il consumo se non piace. Le ricerche sono per lo più osservazionali, quindi non dimostrano un legame causale diretto. Tuttavia, chi ama il caffè può continuare a gustarlo senza sensi di colpa, purché con moderazione e, idealmente, filtrato.

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