Nemmeno il tempo di provare a dimenticare le terribili immagini della cattedrale di Notre Dame di Parigi avvolta dalle fiamme, che un nuovo incendio ha sconvolto la Francia: lo scorso 18 luglio ad andare a fuoco è stata la cattedrale di Nantes.
Per fortuna i pompieri sono riusciti ad intervenire prontamente, scongiurando la distruzione completa della struttura, ed immediatamente sono partite le indagini per capire la causa del rogo.
Causa che si è appurata essere dolosa: una persona è stata infatti formalmente accusata per l’incendio della cattedrale, che aveva distrutto un grande organo del diciassettesimo secolo e una vetrata.
A macchiarsi del vile atto un 39enne originario del Rwanda che negli ultimi 4 o 5 anni aveva lavorato come volontario per la diocesi di Nantes e che era stato fermato dalla polizia poco dopo l’incendio come principale sospettato.
Il fermato ha confessato di aver provocato il rogo accendendo i tre inneschi all’interno della chiesa.
L’avvocato dell’uomo, in difficoltà con il rinnovo del permesso di soggiorno, ha detto che il suo cliente era “pieno di rimorsi” e che la confessione è stata “una liberazione”.