Perché la stagione delle allergie è sempre più lunga e intensa: lo spiegano gli esperti

Antonio Capobianco

Con l’arrivo della primavera, milioni di persone si trovano a fare i conti con starnuti, occhi che lacrimano e naso congestionato. Ma negli ultimi anni la stagione delle allergie non è più quella di una volta. Inizia prima, finisce dopo ed è molto più intensa. A rivelarlo sono studi scientifici e autorevoli centri di ricerca come la Mayo Clinic, la Weill Cornell Medicine e la Allergy and Asthma Foundation of America.

Perché la stagione delle allergie è sempre più lunga e intensa

Il cambiamento climatico è il grande colpevole

Secondo un report dell’Allergy and Asthma Foundation of America, le stagioni di crescita delle piante — ovvero i periodi in cui le piante fioriscono e rilasciano polline — si sono allungate notevolmente negli ultimi 30 anni. Anche uno studio del 2021, pubblicato sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences), conferma che in Nord America la stagione dei pollini è aumentata in media di 20 giorni tra il 1990 e il 2018.

Il dott. William Reisacher, allergologo presso la Weill Cornell Medicine, ha dichiarato ad ABC News:
“Le stagioni di impollinazione si stanno allungando e i livelli di polline sono sempre più alti”.

L’aumento delle temperature globali, la maggiore quantità di CO₂ nell’aria e la diminuzione delle gelate autunnali stanno creando le condizioni ideali per la crescita delle piante allergeniche, come l’ambrosia, il cui polline è tra i principali responsabili della rinite allergica.


I dati parlano chiaro: più polline, per più tempo

  • Secondo la USA National Phenology Network, le concentrazioni di polline sono aumentate fino al 21% negli ultimi tre decenni.
  • Uno studio del 2022 dell’Università del Michigan prevede che entro fine secolo la stagione dei pollini potrebbe iniziare 40 giorni prima rispetto agli anni ‘90.
  • Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) riporta che nel 2021 circa il 25,7% degli adulti e il 18,9% dei bambini negli Stati Uniti soffrivano di allergie stagionali.

Cos’è la rinite allergica e come si manifesta

La rinite allergica — comunemente chiamata “febbre da fieno” — è una risposta eccessiva del sistema immunitario al polline e ad altri allergeni presenti nell’aria. Secondo il dott. Thanai Pongdee della Mayo Clinic, “quando inaliamo il polline, il corpo rilascia istamina, causando sintomi come naso che cola, prurito, starnuti e occhi rossi”.

In casi gravi, le reazioni allergiche possono portare a problemi respiratori e, raramente, a condizioni gravi come lo shock anafilattico.


Come proteggersi: farmaci e rimedi consigliati

Il dott. Purvi Parikh, immunologo presso la NYU Langone Health, consiglia di iniziare una terapia preventiva alcune settimane prima dell’inizio della stagione allergica. I trattamenti includono:

  • Antistaminici da 24 ore, efficaci e con meno effetti collaterali
  • Spray nasali steroidei
  • Colliri antiallergici
  • Iniezioni antiallergiche per i casi più persistenti

Oltre ai farmaci, alcune strategie ambientali possono fare la differenza:

  • Tenere le finestre chiuse al mattino
  • Usare filtri HEPA nell’aria condizionata
  • Cambiare abiti dopo essere stati all’aperto
  • Fare la doccia prima di dormire per rimuovere il polline

“La camera da letto deve diventare un rifugio sicuro”, afferma il dott. Reisacher. “Un luogo in cui il sistema immunitario possa finalmente riposare”.


Conclusione: un problema in crescita, ma gestibile

Le stagioni delle allergie non sono solo più lunghe: sono diventate un vero problema di salute pubblica, strettamente collegato alla crisi climatica. Ma grazie alla ricerca scientifica e a strategie di prevenzione mirate, è possibile alleviare i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Per restare informato sulle ultime evidenze, consulta fonti autorevoli come:

Next Post

Dolore cronico: nuova terapia online migliora le emozioni e riduce il dolore, lo conferma uno studio clinico

Una rivoluzione nella gestione del dolore cronico potrebbe arrivare non da un farmaco, ma da un approccio psicologico mirato. Un nuovo studio condotto dall’Università del Nuovo Galles del Sud (UNSW Sydney) in collaborazione con Neuroscience Research Australia (NeuRA) ha dimostrato che migliorare la regolazione emotiva può significativamente ridurre la percezione […]
Dolore cronico nuova terapia online migliora le emozioni e riduce il dolore