Invece che ad aprile, forse le Unioni Civili vedranno la luce a metà maggio, se non oltre.
Francamente non se ne può più. La commissione giustizia della Camera non sembra brillare quanto a velocità.
Anche oggi sono state effettuate le previste audizioni. Gli emendamenti devono essere presentati entro il 31 marzo.
Da una parte i parlamentari assicurano che la Commissione Giustizia è oberata da tantissimo lavoro, e c’è da crederlo.
Dall’altra il Ddl Cirinnà è sottoposto quotidianamente a vagli, agguati, rallentamenti, ostruzionismi vari.
Insomma, quella che qualche settimana fa sembrava essere una legge da approvare nel giro di qualche settimana, sta registrando una serie ulteriore di stop, previsti e no.
Ma è il destino di una legge molto discussa e in qualche maniera scardinante, oltre che da un punto di vista ideologico, anche sotto il profilo civile.
Si tratta di rivedere e ripensare alcuni elementi basilari del vivere civile, che in maniera troppo semplice ritenevamo non dovessero essere mai toccati e messi in discussione.
Come ad esempio il matrimonio, nelle sue varie forme, e inoltre la realtà delle convivenze di fatto. E ancora la problematica delle adozioni.
Tutte questioni trattate e risolte in maniera positiva da molte altre moderne democrazie occidentali. Noi, come al solito, rallentiamo. Come al solito, siamo indietro.