Diritti Fondamentali degli Anziani nelle Strutture di Ricovero
Quali sono i diritti fondamentali di un anziano ricoverato in una RSA o Casa di Riposo?
Gli anziani ospiti di Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) o Case di Riposo mantengono tutti i diritti inalienabili della persona, a cui si aggiungono diritti specifici legati al contesto di cura.
- Diritto alla Dignità e Rispetto: Ogni ospite ha diritto a essere trattato con dignità, rispetto della privacy e a ricevere cure personalizzate che tengano conto delle sue esigenze fisiche, psicologiche e spirituali.
- Diritto all’Informazione e al Consenso: L’anziano (o il suo Amministratatore di Sostegno/tutore, se presente) ha diritto a essere informato in modo chiaro e comprensibile sul suo piano di assistenza e a esprimere il proprio consenso informato per ogni trattamento o intervento.
- Diritto alla Partecipazione: Deve essere garantita la possibilità di partecipare alle decisioni che lo riguardano e alla vita della struttura, mantenendo, per quanto possibile, i contatti con l’esterno e la propria autonomia.
- Diritto alla Sicurezza e all’Assistenza Sanitaria: L’ospite ha diritto a un ambiente sicuro e a ricevere un’assistenza sanitaria e assistenziale adeguata e continua. Ricorda che la quota sanitaria della retta è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nelle strutture accreditate.

Chi Paga la Retta della Casa di Riposo? Le Regole 2025
Chi è tenuto a pagare la retta per il ricovero di un anziano in Casa di Riposo o RSA?
- Chi paga la casa di riposo se la pensione non basta
- Se un anziano va in una casa di riposo perde l’usufrutto leggi italiane
- Usufrutto e Trasferimento in Casa di Riposo: La Normativa e le Conseguenze per l’Anziano
La responsabilità primaria del pagamento della retta ricade sull’anziano stesso, utilizzando le proprie risorse economiche, come la pensione e il patrimonio. La retta è divisa in due quote principali:
- Quota Sanitaria: Copre le spese per le cure mediche e assistenziali. È a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale (ASL/Regione) nelle strutture convenzionate, soprattutto in caso di non autosufficienza grave o disabilità.
- Quota Alberghiera (o sociale): Copre vitto, alloggio e servizi non sanitari. È generalmente a carico dell’anziano, ma è qui che interviene l’ente pubblico (Comune) in caso di ISEE non sufficiente.
Il Ruolo dell’ISEE Socio-Sanitario
- La determinazione dell’eventuale contributo a carico dell’anziano per la Quota Alberghiera si basa sull’ISEE Socio-Sanitario.
- Se il reddito e il patrimonio dell’anziano non sono sufficienti a coprire la quota, il Comune deve intervenire per la parte eccedente, soprattutto in presenza di non autosufficienza.
- Importante: Diverse sentenze, anche recenti (come quelle del Consiglio di Stato), hanno stabilito che in caso di non autosufficienza e disabilità, per il calcolo della compartecipazione del Comune, si deve tener conto esclusivamente dell’ISEE dell’anziano e non del patrimonio dei familiari (principio valido per i servizi essenziali come la residenzialità per i non autosufficienti).
Obbligo dei Parenti (Obbligo agli Alimenti)
- I familiari (figli o altri) non sono obbligati a pagare la retta della RSA in modo diretto o automatico per il solo vincolo di parentela.
- L’unico obbligo legale che può essere invocato è l’Obbligo agli Alimenti (art. 433 Codice Civile), che interviene solo se l’anziano versa in uno stato di bisogno grave e non è in grado di provvedere ai bisogni essenziali (vitto, alloggio, cure). L’obbligo è gerarchico (coniuge, figli, ecc.) e la somma richiesta è limitata a quanto necessario per la mera sussistenza, non necessariamente l’intera retta.
- Consiglio: Verificare sempre i regolamenti comunali e l’accreditamento della struttura, poiché le Regioni hanno margini di discrezionalità.
L’Usufrutto e il Trasferimento in Casa di Riposo: Cosa Succede
Se un anziano è usufruttuario di una casa e si trasferisce in una Casa di Riposo, perde il diritto di usufrutto?
No, in linea di principio, l’anziano non perde il diritto di usufrutto sul proprio immobile per il solo fatto di trasferirsi permanentemente in una Casa di Riposo o RSA.
Usufrutto e Residenza
Il diritto di usufrutto (art. 981 Codice Civile) conferisce all’usufruttuario il diritto di godere del bene (l’immobile) e di trarne ogni utilità (ad esempio affittarlo), mantenendone la destinazione economica.
- Non è richiesto l’obbligo di abitare: Nessuna norma impone all’usufruttuario di fissare la residenza o di abitare l’immobile per conservare il diritto. Può decidere liberamente di affittarlo per percepire un reddito.
- Locazione dell’immobile: L’usufruttuario può validamente affittare l’immobile (anche se è in casa di riposo) e utilizzare il canone di locazione, ad esempio, per contribuire al pagamento della retta. Il nudo proprietario non può opporsi.
Cause di Estinzione dell’Usufrutto (Artt. 1014-1015 c.c.)
L’usufrutto può estinguersi solo per cause specifiche, tra cui:
- Morte dell’usufruttuario: È la causa più comune. Il nudo proprietario acquista la piena proprietà automaticamente.
- Scadenza del Termine: Se l’usufrutto era a tempo determinato.
- Consolidazione: Quando l’usufrutto e la nuda proprietà si riuniscono nella stessa persona.
- Non uso ventennale: Il diritto si estingue se non viene esercitato per venti anni. Questo non avviene se l’immobile è affittato o se l’usufruttuario lo gestisce (ad esempio pagando le imposte, come l’IMU, che restano a suo carico).
- Abuso: Se l’usufruttuario altera la destinazione economica del bene o lo lascia deperire.
In sintesi: La chiave è che l’anziano usufruttuario continui a esercitare il diritto di godimento, anche solo affittando l’immobile e riscuotendo i canoni.
Novità Leggi e Coefficienti Usufrutto 2025
Ci sono aggiornamenti legali specifici per il 2025 che influenzano l’usufrutto o i diritti degli anziani in Casa di Riposo?
Sì, l’anno 2025 porta con sé degli aggiornamenti importanti, in particolare per quanto riguarda i coefficienti di calcolo dell’usufrutto.
- Aggiornamento dei Coefficienti di Usufrutto 2025: I Decreti del Ministero dell’Economia e delle Finanze provvedono all’adeguamento delle modalità di calcolo dei diritti di usufrutto e delle rendite, in relazione alla nuova misura degli interessi legali. Questi coefficienti (pubblicati in Gazzetta Ufficiale, ad esempio, a cavallo tra fine 2024 e inizio 2025) sono fondamentali per determinare il valore economico dell’usufrutto in caso di compravendita della nuda proprietà. Tali valori sono legati all’aspettativa di vita dell’usufruttuario e al tasso di interesse legale, e hanno un impatto diretto sulle imposte da pagare per l’acquisto della nuda proprietà.
- Assegno di Inclusione (ADI): Sebbene non specifico per le RSA, l’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno al reddito che include criteri favorevoli ai nuclei con componenti anziani (con almeno 60 anni) o non autosufficienti. Le sue dinamiche e requisiti (in vigore dal 2024 ma pienamente operativi anche nel 2025) influenzano la capacità economica delle famiglie e, indirettamente, la possibilità di sostenere i costi dell’assistenza domiciliare o residenziale.
In conclusione, l’ordinamento italiano è orientato a tutelare i diritti patrimoniali e personali dell’anziano, garantendo che la necessità di assistenza non comporti una perdita automatica di diritti reali come l’usufrutto. Il sostegno pubblico interviene se l’ISEE dell’anziano non è sufficiente, limitando l’intervento economico dei familiari.
