Coronavirus, ora a spaventare è la Romania

A marzo eravamo noi gli untori: le migliaia di nuovi casi spaventavano il mondo e si faceva a gara a chiuderci tutte le porte ed ad additarci.

Abbiamo dovuto affrontare una dura quarantena e, sebbene il Coronavirus non sia stato debellato, oggi la situazione del nostro paese è sotto controllo.

I nuovi focolai che vengono scoperti, nella stragrande maggioranza dei casi, sono importati dall’estero: da quando abbiamo riaperto le frontiere, infatti, in tanti sono arrivati eludendo i controlli, e portandoci anche nuovi ceppi del virus.

Ad oggi il maggior rischio viene da badanti e colf straniere, che non sono sottoposti ad alcun controllo.

Coronavirus ora a spaventare la Romania

 “Non ci sono norme che tutelano le famiglie e questi lavoratori sono a contatto con soggetti fragili”, ha spiegato al Messaggero Andrea Zini, vicepresidente di Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico.

Per il momento, colf e badanti devono solamente indossare la mascherina e, per quanto possibile, mantenere il distanziamento sociale, impresa spesso difficile date le mansioni che svolgono solitamente.

Va considerato soprattutto che queste persone in molti casi sono di nazionalità rumena, e la Romania sta registrando un aumento costante di casi.

Solo nelle ultime ore si sono verificati 889 nuovi casi e 21 decessi, che hanno portato i totali a 37.458 e 2.026. Nonostante i dati, il premier Ludovic Orban non adotterà alcuna misura che “possa danneggiare l’economia”. 

Il presidente romeno Klaus Iohannis ha firmato un emendamento alla legge sulla quarantena che stabilisce che i pazienti possono essere monitorati per 48 ore al massimo, in seguito alle quali un medico deve stabilire se possono essere dimessi.