Università, ecco come si pensa di ripartire a settembre

In queste settimane si è parlato molto di scuola e di come, a settembre, i nostri bambini e ragazzi potranno ritornare in classe, tornando a fare lezione dal vivo, ma senza correre alcun rischio di contagio.

Ma anche gli universitari sono da mesi costretti a seguire lezioni e a fare esami a distanza, con non pochi disagi, ma sulle misure che gli atenei dovranno applicare si è detto finora ben poco.

Ma in queste ore a far luce sulla questione è intervenuto il ministro dell’Università Gaetano Manfredi, parlando a Sky tg24.

Universita ecco come si pensa di ripartire a settembre

“Plexiglass nelle aule universitarie? No, non ci stiamo pensando. Pensiamo invece all’allungamento dell’orario per le lezioni e a un maggior numero di aule. Ci sarà dunque una diversa organizzazione”, ha spiegato il ministro. “Da settembre ripartiremo con le lezioni in presenza ma consentiremo anche un’integrazione con una didattica a distanza perché abbiamo il problema di affollamento delle aule, quindi ci saranno delle alternanze, e dall’altro abbiamo il problema degli studenti stranieri e fuori sede che richiederanno la dad. Non dobbiamo lasciare nessuno indietro”. 

Poi, sul fronte economico e delle tasse, ha spiegato: “Interverremo sulle tasse universitarie allargando la no tax area, fino a 20mila euro di reddito Isee non si pagheranno le tasse. Tra 20mila e 30mila ci saranno degli sconti molto importanti e poi ci saranno interventi specifici gestiti dalle singole università per intercettare le famiglie che hanno subito un calo di reddito improvviso e non fotografato dall’Isee”.