Negli ultimi anni, la moda vintage e di seconda mano ha visto un vero e proprio boom. Molti scelgono questa opzione per arricchire il guardaroba in modo economico e sostenibile. Tuttavia, c’è un aspetto spesso trascurato: i vestiti di seconda mano possono essere un potenziale veicolo per batteri, funghi e virus. Ecco cosa devi sapere per proteggerti e disinfettare correttamente i tuoi acquisti.
Perché i vestiti di seconda mano possono essere un rischio
Ogni indumento che indossiamo entra in stretto contatto con il nostro microbioma cutaneo, un insieme di batteri, virus e funghi che popolano naturalmente la pelle. Sebbene questi microbi siano innocui per chi li ospita, possono rappresentare un rischio per altre persone, soprattutto se gli abiti non sono stati adeguatamente puliti.
Studi hanno dimostrato che i vestiti usati possono contenere batteri come Staphylococcus aureus (che causa infezioni della pelle), Escherichia coli, e funghi come la Candida. Inoltre, è stato rilevato che gli abiti possono ospitare parassiti, come quelli responsabili della scabbia e della dermatite.
Quanto a lungo i germi sopravvivono sui vestiti?
La durata di sopravvivenza dei patogeni varia a seconda del tessuto:
- Cotone e fibre miste: germi come Escherichia coli e Staphylococcus possono vivere fino a 90 giorni.
- Poliestere: gli stessi germi possono sopravvivere fino a 200 giorni, specialmente in ambienti umidi.
Questi dati sottolineano l’importanza di conservare i vestiti in un luogo asciutto per ridurre la crescita microbica.
Chi è più a rischio?
Anche se il rischio per la maggior parte delle persone è basso, chi ha un sistema immunitario compromesso dovrebbe essere particolarmente attento. Inoltre, le aree della pelle più umide, come ascelle, piedi e zone genitali, possono trattenere una maggiore quantità di microbi, rendendo i tessuti che entrano in contatto con queste aree i più contaminati.
Come lavare in sicurezza i vestiti di seconda mano
Per eliminare efficacemente i patogeni dai vestiti di seconda mano, segui questi passaggi:
- Lavaggio ad alta temperatura: Lava i capi a 60°C utilizzando un detersivo antibatterico. Questa temperatura è efficace per eliminare batteri, virus e parassiti.
- Usa un disinfettante per bucato: Se il lavaggio a caldo non è possibile (ad esempio, per tessuti delicati), aggiungi un disinfettante specifico per il bucato.
- Pre-ammollo: Immergi i vestiti in una bacinella con acqua tiepida e detersivo antibatterico per 2-3 ore prima di lavarli in lavatrice.
- Asciugatrice o ferro a vapore: Dopo il lavaggio, utilizza un’asciugatrice ad alta temperatura o un ferro da stiro a vapore per uccidere eventuali microbi residui.
- Lava separatamente: Quando lavi per la prima volta abiti di seconda mano, tienili separati dal resto del bucato per evitare contaminazioni incrociate.
E i vestiti nuovi?
Anche i vestiti nuovi possono contenere tracce di batteri, detriti alimentari o residui chimici dei processi produttivi. Per questo motivo, è consigliabile lavarli prima di indossarli, seguendo procedure simili a quelle per i capi di seconda mano.
Perché non fidarsi ciecamente dei venditori
Sebbene molti negozi di abiti vintage affermino di lavare i capi prima di metterli in vendita, è sempre meglio essere prudenti. Un ulteriore lavaggio a casa assicura che i tuoi vestiti siano puliti e sicuri da indossare.
Conclusione
L’acquisto di abiti di seconda mano è un’ottima scelta per l’ambiente e il portafoglio, ma richiede qualche accorgimento per garantire la sicurezza. Lavare correttamente i capi elimina la maggior parte dei patogeni e riduce significativamente il rischio di infezioni. Con pochi semplici passaggi, puoi goderti i tuoi nuovi acquisti vintage senza preoccupazioni.