Cosa comporta il diritto di abitazione

Antonio Capobianco

Il diritto di abitazione è regolato dall’articolo 1022 del Codice Civile italiano. Esso conferisce al titolare il diritto di abitare una casa limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia. Questo diritto è una forma di diritto reale di godimento su cosa altrui e si differenzia dall’usufrutto in quanto è limitato all’abitazione e non si estende a tutti gli usi del bene.

Cosa comporta il diritto di abitazione
foto@pixabay

Ecco il testo dell’articolo 1022 del Codice Civile:

“Chi ha il diritto di abitazione di una casa può abitarla limitatamente ai bisogni suoi e della sua famiglia.”

In pratica, il diritto di abitazione permette al titolare di vivere nell’immobile, ma non gli conferisce la possibilità di affittarlo o utilizzarlo per fini commerciali. Inoltre, il diritto di abitazione è strettamente personale e non può essere ceduto o trasmesso, salvo casi particolari previsti dalla legge.

Caratteristiche del diritto di abitazione:

  1. Oggetto del diritto: Il diritto di abitazione si esercita su un’abitazione, che può essere una casa o parte di essa, destinata a uso abitativo.
  2. Beneficiari: Il titolare del diritto di abitazione può abitare l’immobile con la propria famiglia, intendendo per “famiglia” non solo i parenti stretti ma anche coloro che convivono stabilmente con il titolare.
  3. Inalienabilità e intrasmissibilità: Il diritto di abitazione è inalienabile, cioè non può essere venduto, ceduto o donato. Inoltre, esso non può essere trasmesso agli eredi del titolare, salvo particolari disposizioni testamentarie che rispettino la volontà del defunto.
  4. Durata: Il diritto di abitazione può essere vitalizio o a termine, a seconda di quanto stabilito nel titolo costitutivo (ad esempio, un testamento o un contratto).
  5. Oneri e obblighi: Il titolare del diritto di abitazione è tenuto a rispettare gli obblighi previsti dal Codice Civile per il godimento del bene, tra cui la manutenzione ordinaria dell’immobile (art. 1004 del Codice Civile)​​.
  6. Estinzione: Il diritto di abitazione si estingue per morte del titolare, per scadenza del termine stabilito nel titolo costitutivo, o per rinuncia del titolare.

Differenze rispetto ad altri diritti reali:

  • Usufrutto: A differenza del diritto di abitazione, l’usufrutto concede al titolare il diritto di utilizzare il bene e di raccoglierne i frutti, sia naturali che civili (ad esempio, affitti). L’usufruttuario può cedere il proprio diritto a terzi.
  • Uso: Il diritto di uso consente al titolare di utilizzare un bene e, se si tratta di un fondo, di raccoglierne i frutti limitatamente ai bisogni propri e della propria famiglia. Anche questo diritto è inalienabile e intrasmissibile, simile al diritto di abitazione, ma può applicarsi anche a beni diversi dalle abitazioni.

Esempi pratici:

  1. Testamento: Un proprietario può lasciare il diritto di abitazione alla moglie sulla casa familiare, garantendole così la possibilità di continuare a vivere nell’immobile anche dopo la sua morte.
  2. Contratto di comodato: Un genitore può concedere al figlio il diritto di abitazione su una seconda casa di sua proprietà, permettendogli di vivere lì con la sua famiglia.

Per approfondire ulteriormente, si possono consultare gli articoli 1021 e seguenti del Codice Civile italiano​​.

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